Jerago con Orago – «Ha dimostrato di essere un campione. Andrea è vivo tra noi». Prova a trovare parole di conforto d fronte alla disperazione e alle domande di una comunità, il parroco don Remo Ciapparella, che ieri pomeriggio ha celebrato il funerale del piccolo Andrea Bassi, di fronte ad una folla commossa che ha gremito ha tributato ieri pomeriggio la chiesa parrocchiale di San Giorgio.
Il “piccolo guerriero”, appena 11 anni, studente di prima media, si è spento venerdì nel suo letto dell’ospedale San Gerardo di Monza dopo aver perso una lunga battaglia con una grave forma di leucemia. «Caro Andrea, ci hai dato una grande lezione – le parole di don Remo – hai lottato con una dignità e un coraggio da gigante. E quel giorno in ospedale quando hai fatto la Cresima in anticipo rispetto ai tuoi amichetti ci hai mostrato di essere più
maturo di tanti altri». In prima fila, composti e uniti nel dolore, spesso abbracciati tra di loro e in lacrime fino alla sepoltura al cimitero di Jerago, i familiari, papà Mauro e mamma Laura, con il fratellino minore Micheal e la sorellina maggiore Alessia. In mezzo alla navata centrale della chiesa c’era la bara bianca di Andrea, ricoperta di fiori bianchi, toccata e baciata da tanti conoscenti, amici di famiglia e semplici cittadini che hanno vissuto lo choc di una comunità colpita al cuore ancora una volta, come due mesi fa per la scomparsa della piccola Alice Riganti, 13 anni. «Un ragazzo semplice ma molto partecipe – così hanno descritto Andrea gli animatori dell’oratorio – insieme ad Alice sarai il nostro faro e non ti dimenticheremo».
I compagni della Prima C della scuola media “Casula”, con gli insegnanti e altri ragazzi, hanno aperto il corteo che ha seguito il piccolo fino al cimitero. In realtà Andrea, pur iscritto a Jerago, aveva frequentato l’anno scolastico in ospedale, ma conosceva i compagni dalle elementari. «Sono stati bellissimi quei due giorni che, in aprile, Andrea ha trascorso a scuola, si era trovato così bene – racconta il vicepreside della scuola media Silvano Scaltritti – un’esperienza ricca che non dimenticheremo».
Anche per la scuola è il secondo lutto in poco tempo, anche se purtroppo meno inaspettato. Don Remo Ciapparella ricorda anche la sua personale esperienza con una malattia simile, diagnosticata più o meno nello stesso periodo in cui fu scoperta quella del piccolo Andrea, parlando di «un cammino fatto insieme, anche se terminato in modo diverso perché la sua malattia era più aggressiva della mia. Se, come dice il Vangelo, il Signore uno prende e uno lascia, a rigor di logica sarebbe toccato a me piuttosto che a lui, ancora così piccolo. Ma è il mistero della vita. Ora lo rivedremo, con Alice, tra gli Angeli raffigurati nella nostra Chiesa».
Andrea Aliverti
p.rossetti
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