«Undici cani morti»; «verremo a sgozzarvi»; e «magari fossero stati in 1.000». É un macabro inno alla gioia, quello dei jihadisti sui social network arabi per l’assalto armato contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi, costato la vita a 12 persone e il ferimento di altre otto. Non mancano voci che condannano «il vile attacco terroristico, ma anche altri che accusano «i servizi segreti» francesi e «Il Mossad» israeliano di aver ordito l’operazione
in modo da dare la colpa ai musulmani al fine di «perseguitarli» in Europa.
«Tutto il mondo e sotto sopra per 11 cani morti in Francia, ma non si muoverà mai per i musulmani che muoiono ogni giorno sotto i bombardamenti dei miscredenti questi figli di cane», twitta in rete @allethebnsaad, prima di concludere con questo hastag: «#francia, verremo a sgozzarvi». Fanatico anche il commento di Aiath Balalah al Sharaani, un saudita con 3.482 follower che sul suo account @rydu2002, scrive: «I fratelli diffondono questo per farci sapere che chi ha compiuto questo fatto lo ha fatto per vendicare il benedetto Profeta, 11 uccisi sono pochi magari fossero stati 1.000».
«Una delle roccaforti del veleno che diffonde odio e disprezzo per gli altri con aggressioni verbali e figurativi armandosi con la “legittimità” della libertà di espressione», sono invece le dure parole sul giornale satirico, di Shtoka sulla pagina Facebook del sito di al Jazeera.
C’è anche chi cerca di giustificare la strage dando la colpa alla linea del giornale satirico, come fa l’egiziano @Wessam elhadad che cita le parole di «un ospite agli studi di France 24» che avrebbe accusato Charlie Hebdo di aver «condotto una guerra contro le religioni e negli ultimi tempi si è concentrata contro l’Islam». Una considerazione che viene commentata così da @FARAJiMustapha1: «Solo per tua informazione, questo giornale è ripudiato persino da alcuni francesi».
Non sono pochi, comunque, gli utenti dei siti online delle tv araba come al Jazeera e al Arabiya che condannano la strage: Su tutti, “Migrante curdo” che sul profilo Facebook di al Arabiya, scrive: «Che Allah abbia misericordia delle vittime innocenti di questo vile attacco terroristico, ma aspettiamo le indagini della polizia per sapere chi sta dietro questo crimine». Al “Migrante curdo” fa eco, “Amran” che all’emittente saudita suggerisce: “Bisogna combattere i promotori di questa ideologia e chi li finanzia».