– «Chiedo scusa, come senatrice della Repubblica e come cittadina, al giornalista ». A rompere il silenzio, tra le file del Pd, dopo il commento denigratorio un esponente del partito di ha riservato, su Facebook, nei confronti del nostro collega Kevin Ben Alì Zinati, è la senatrice democratica .
«Non importa se l’opinione espressa nel suo articolo coincida con la mia – spiega D’Adda – ogni cittadino ha il diritto di esprimere la propria opinione, indipendentemente dal cognome che porta. È una questione basilare, nella quale io credo, e che fa parte del nostro patrimonio politico».
Di conseguenza, la senatrice commenta: «Sono rimasta basita quando ho visto il commento, spero si tratti di un errore. A chiunque può capitare, soprattutto sui social network, di commettere errori e scrivere qualcosa che sia sopra le righe. L’importante è riconoscerlo e chiedere scusa».
D’Adda pone anche un problema politico: «Se si commettono errori di questo tipo, sembra poi che le nostre battaglie, come Pd, riguardanti l’integrazione, lo ius soli e lo ius culturae, vengano fatte solo per attirare il consenso dei cittadini di origine straniera. Questa assolutamente non è vero, tanto che basti pensare come non sia affatto scontato che gli stranieri votino per il centrosinistra. Anzi, ci sarà sicuramente una gran parte che voterebbe per altre forze politiche. Le nostre battaglie sono di principio, e ci crediamo fino in fondo».
L’attacco al nostro giornalista Zinati è arrivato, nella giornata dell’altroieri, con il commento di , esponente del Pd varesino, sulla pagina Facebook del nostro quotidiano, sotto il link dell’editoriale a difesa dell’uso del dialetto, firmato da Zinati. Il commento iniziava così: «Beh, già un articolo scritto da Kevin Ben Ali Zinati, in difesa del dialetto lombardo e varesotto fa un poco sorridere, ma indipendentemente dal benealtrismo imperante sui social, la domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: c’è qualcuno che colloquia in dialetto, e magari ci scrive anche, nella nostra provincia? A parte un’esigua minoranza di persone prevalentemente senili, a me pare di no».
La senatrice D’Adda, che è di Busto Arsizio, è stata finora l’unica esponente del Partito democratico ad intervenire sulla vicenda. «Uno scivolone lo si può commettere – aggiunge infine la senatrice – ma è fondamentale riconoscerlo e soprattutto chiedere scusa». E se finora nessuno l’ha fatto, ci pensa lei.
«Chiedo scusa io, mettendoci la faccia, e mandando un messaggio di vicinanza al giornalista Kevin Ben Alì Zinati. Spero allo stesso tempo che il Pd varesino, e il diretto interessato, possano risolvere questa cosa, facendo lo stesso».