Belgrado, 12 dic. (Apcom) – “E’ tempo di votare”. E’ questo l’imperativo categorico, anche liberatorio, che tappezza le strade e gli spot televisivi di Pristina e dintorni, per le prime elezioni legislative del Kosovo indipendente che si svolgono oggi. Un test per la giovane democrazia – autoproclamatasi in febbraio 2008 – che condurrà il paese dritto al tavolo dei nuovi negoziati con la Serbia. E proprio da un inedito ruolo di governo delle forze che rappresentano la minoranza serba potrebbe arrivare la prima sorpresa di questo voto. L’altra, stando ai pronostici, sarà Vetevendosje (autodeterminazione), storico movimento nazionalista albanese, costituitosi partito in vista del voto di domenica: migliaia di suoi sostenitori arrivati in pullman da tutto il paese hanno invaso la capitale, che ha ospitato ieri la maratona di comizi e dibattiti pubblici di chiusura campagna elettorale.
Tra i 29 partiti in gara, il Partito democratico del Kosovo (Pdk), del premier uscente Hashim Thaci, è dato per favorito.
Insieme al suo ex socio di minoranza, la Lega democratica del Kosovo (Ldk) – fondato dal defunto pater patriae dei kosovari, Ibraim Rugova – che sembra recuperare consensi rispetto alle iniziali previsioni negative, motivate dalle fratture interne al partito. Lontani entrambi da obiettivi di maggioranza assoluta, ci si interroga comunque sulle future, possibili, alleanze di governo. Con l’incognita dei serbi, che potrebbero ritrovarsi nel ruolo dell’ago della bilancia.
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