La “bad girl” di Viggiù che spacciava nei locali

VIGGIU’ Pusher di riferimento a soli 19 anni: in manette una studentessa incensurata, insospettabile, molto carina e altrettanto spregiudicata. Pare infatti che quando gli uomini della squadra mobile di Varese l’hanno bloccata ieri pomeriggio in un locale di Viggiù la ragazzina li abbia affrontati a muso duro. Sprezzante e decisa quasi fosse una navigata criminale.

Addosso aveva 30 grammi di marijuana, a casa gli investigatori gliene hanno trovati altri 70. In tutto i poliziotti della questura hanno sequestrato un etto di cannabis, oltre a 150 euro in contanti considerati provento di spaccio, a un bilancino di precisione e a tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi. Alla bad girl di Viggiù gli inquirenti sono arrivati grazie a una rapida indagine, di concerto con i colleghi della squadra volanti, sul mercato dello spaccio a Varese e nei comuni vicini al capoluogo.

Le informazioni raccolte hanno portato la polizia Viggiù, dove quella che parecchi giovani indicano come la pusher di riferimento per la zona, risiede. In casa della ragazzina è stato trovato anche un quaderno simil ragioneria con il dare-avere del giro gestito in solitaria dalla giovane. Sul quaderno c’erano i nomi dei clienti con i quantitativi di droga acquistati nel corso delle settimane. La ragazza prendeva contatti con i clienti nei locali della zona; attraverso il passa parola è riuscita a costruirsi una discreta fama. Le prenotazioni avvenivano per telefono, le consegne in ogni dove, locali (estranei al giro), parchetti, luoghi dove una giovane studentessa non dava nell’occhio.

Il pubblico ministero Luca Petrucci ha disposto l’arresto della baby pusher. La ragazza è in carcere a Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore comparirà davanti al gip per l’udienza di convalida.
S. Car.

f.artina

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