– Arrivano da lontano e andranno ancora più lontano Elisa e Samuele, due piccoli pazienti dell’Audiovestibologia dell’Ospedale di Circolo a Varese dall’inizio dell’anno per guarire da una sordità profonda. Una battaglia lunga e difficile che i piccoli, arrivanti in città quando avevano solo pochi mesi, hanno affrontato con successo, imparando non solo a sentire e a parlare ma anche a camminare e a trovare sempre un sorriso per affrontare le difficoltà.
Due piccoli “eroi” festeggiati l’altra sera con una cena collettiva organizzata da volontari e ospiti della “Casa del sorriso”, la palazzina ristrutturata dal Ponte del sorriso per realizzare 12 mini appartamenti destinati ad housing sociale per i bambini che arrivano a Varese da lontano per curarsi e costretti, spesso, con le loro famiglie, ad affrontare lunghe degenze o lunghe terapie.
Il 6 gennaio scorso la Befana lasciò alla Casa del Sorriso due piccoli tesori: Samuele, nato in Toscana, ed Elisa, ligure per nascita e cinese d’origine. A portarli nella città giardino la speranza di risolvere lo stesso problema: sconfiggere la sordità profonda con cui sono nati grazie all’impianto cocleare che l’Audiovestibologia dell’Ospedale di Circolo, primo centro in Italia per la cura della sordità infantile, ha saputo progettare per loro, per poi posizionarlo e insegnare loro ad utilizzarlo.
«Un percorso tortuoso per un bimbo di soli pochi mesi, che Elisa e Samuele hanno affrontato con coraggio per iniziare a conoscere il mondo intorno a loro attraverso i suoni, le parole, i rumori e la musica. Samuele ha avuto sempre al suo fianco il fratellino Christian, che lo ha supportato e aiutato anche nei momenti difficili con leggerezza e delicatezza, come solo i bambini sanno fare. Ad aiutare Elisa, oltre ai giovani genitori che parlano pochissimo l’italiano, ci sono state le volontarie de Il Ponte del Sorriso che l’hanno accompagnata nel lungo cammino di riabilitazione, coadiuvando il lavoro della logopedista seguendola negli “esercizi” da ripetere a casa.
In questi mesi a Varese Samuele ed Elisa hanno imparato a camminare, ad ascoltare e a parlare (italiano e anche cinese nel caso della bimba) per soddisfare uno dei bisogni primari dell’essere umano: la comunicazione.