Durante la conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) a Lubiana, la presidente Christine Lagarde ha confermato che, nonostante le discussioni interne, la decisione di ridurre i tassi di 25 punti base è stata unanime. «Il capo economista della BCE, Philip Lane, ha proposto il taglio, e dopo un dibattito legittimo, abbiamo preso una decisione condivisa», ha dichiarato Lagarde, sottolineando l’importanza di un approccio basato sui dati. Il taglio, ha spiegato, è stato deciso poiché «crediamo che il processo disinflazionario sia ben avviato e gli indicatori confermano questa tendenza al ribasso». La presidente ha inoltre evidenziato che, secondo i dati attuali, non si prevede una recessione nell’Eurozona, ma piuttosto un «atterraggio morbido» dopo gli anni di turbolenze economiche.
Implicazioni economiche: tassi più bassi e inflazione sotto controllo
Con il taglio dei tassi, a partire dal 23 ottobre, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale saranno ridotti al 3,25%, mentre quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali e marginali scenderanno rispettivamente al 3,40% e al 3,65%. La BCE ha sottolineato che questa decisione deriva da una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione e dalle recenti sorprese al ribasso nei dati economici. Tuttavia, l’istituto di Francoforte prevede che l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nei prossimi mesi, per poi tornare a scendere nel corso del prossimo anno, raggiungendo l’obiettivo prefissato. Lagarde ha anche ribadito che la BCE continuerà a monitorare attentamente i dati economici prima di prendere ulteriori decisioni, senza vincolarsi a percorsi prestabiliti.
Benefici per chi ha un mutuo: risparmi concreti
Il taglio dei tassi rappresenta una buona notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha calcolato che, grazie a questa riduzione, i mutuatari risparmieranno mediamente 18 euro al mese, per un totale di 216 euro all’anno. Anche il Codacons ha analizzato l’impatto del taglio dei tassi, stimando un risparmio mensile compreso tra 13 e 30 euro per i mutui più diffusi in Italia, a seconda dell’importo e della durata del finanziamento. Per esempio, un mutuo di 20 anni di importo tra 100mila e 200mila euro vedrà una riduzione della rata mensile compresa tra 13 e 27 euro, con un risparmio annuale che può arrivare fino a 324 euro.
Nonostante questi benefici, Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha avvertito che il percorso per compensare i rialzi dei tassi decisi dalla BCE negli ultimi due anni è ancora lungo. Alcune famiglie con mutui a tasso variabile hanno infatti subito un aumento dei costi che, nel 2024, ha raggiunto i 5.000 euro in più rispetto ai livelli del 2021.
Le critiche alla BCE: politica monetaria troppo cauta?
Non mancano però le critiche alla prudenza della BCE. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) ha definito il taglio di 25 punti base insufficiente, sottolineando la necessità di una politica monetaria più espansiva per sostenere l’economia dell’Eurozona, che sta affrontando stagnazione o addirittura contrazione del PIL in diversi Paesi. La CNA ha chiesto che il sistema bancario trasferisca immediatamente la riduzione dei tassi a imprese e cittadini, allentando le condizioni di accesso al credito.
La confederazione ha inoltre evidenziato l’importanza di politiche di bilancio efficaci a livello europeo per stimolare la crescita economica, soprattutto nel contesto del nuovo patto di stabilità che impone rigore sui conti pubblici. La CNA ha invitato la nuova Commissione Europea a delineare una strategia coraggiosa, con un focus specifico sulle piccole imprese e sull’artigianato, settori cruciali per la ripresa economica post-pandemica.