Sicurezza e futuro della biblioteca in primo piano a Malnate: nelle ultime ore, infatti, l’opposizione è tornata a far sentire la propria voce a proposito di un paio di temi caldi. In particolare a far rumore è la condizione della biblioteca comunale. Una situazione di grande disagio per la cittadinanza, oltre che poco degna per una città come Malnate. «Ormai – ha spiegato l’esponente del centrodestra, Massimo Pavesi – la biblioteca si trova in una struttura provvisoria da otto anni.
Forse sarebbe ora di dare un certo impulso al cambiamento. La biblioteca si trova in una situazione di caos assoluto. Basta farsi un giro per rendersi conto della situazione. E rischia di peggiorare ulteriormente ora che il titolare non c’è più. È una biblioteca totalmente allo sbando. Sono stati messi a disposizione 1600 euro per l’acquisto di libri nuovi. La cultura è in disarmo in una struttura del genere e non si fa nulla per cambiare. È davvero una soluzione poco fruibile. Ancora oggi non si vede una via d’uscita: dicono vedremo, faremo». La biblioteca, infatti, rappresenta un problema rilevante del quale si parla da tempo.
Da tempo si discute anche della questione della sicurezza. Pavesi è andato all’attacco dell’amministrazione comunale: «Per noi – ha spiegato – sicurezza vuol dire anche parlare della sicurezza dei parchi. Nel parco nella zona di Villa Rossi, ad esempio, c’è una situazione sulla quale è necessario mettere un punto. Da troppo tempo, come hanno già sottolineato più volte i residenti, c’è questa situazione di degrado con gente che bivacca e non c’è nessuno che faccia niente. Più in generale serve un piano complessivo serio: non si può fare costantemente la politica dei buoni propositi. Ormai sono lì da sei anni e non si vede questo cambia di marcia. Il faremo, il dateci tempo non è accettabile da persone che sono lì da oltre cinque anni. Il problema della sicurezza è un problema noto, ma di contromisure non se ne vedono. I cittadini hanno paura di uscire a piedi: ormai siamo a questa situazione».
Infine la bocciatura del progetto dell’unione dei Comuni. «Non possiamo sostenere un progetto – dice – che non può garantire la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. L’unione dei comuni è senza senso».
«Abbiamo pochi agenti operativi, che senso ha disperderli in un territorio ancora più ampio dove le risorse latitano».