Martedì prossimo il proietto da 88 millimetri sarà fatto brillare. Sul posto, a Case Nuove, ci saranno gli artificieri dell’esercito, in arrivo da Cremona.
E sarà proprio sul cantiere dei lavori per la realizzazione della ferrovia che collegherà i due terminal di Malpensa che l’ordigno verrà resa innocuo per sempre.
Per ben settant’anni è rimasto sotto terra, sparato allora da un cannone che poteva essere distante persino due o tre chilometri dalla frazione di Somma Lombardo dove bisognava rendere inutilizzabile la pista che sarebbe potuta servire per qualche decollo. È all’altezza della rotatoria che si incontra uscendo da via Giusti per imboccare la 336 che la ditta Sogelma di Firenze sta lavorando alla bonifica bellica dell’area di cantiere. E proprio da quelle parti è stato ritrovato il “super” proiettile ancora attivo che dovrà essere reso innocuo.
Il lavoro per gli artificieri non manca, chiamati a distruggere anche le 52 bombe in cemento da 250 chilogrammi l’una trovate sempre nell’area di cantiere da quando sono iniziati i lavori di bonifica, all’inizio del mese. Passate ai raggi X, è stato visto che non contengono tritolo e, dunque, non possono essere offensive, ma anche il carico da novanta di un così grande numero di bombe, grosse e pesantissime, sarà pane per i denti degli uomini dell’esercito specializzati. Si dice che le bombe potrebbero essere schiacciate con un escavatore oppure messe in un buca e fatte brillare.
Nel frattempo i lavori procedono con cautela, ben sapendo che potrebbero venire alla luce altri ritrovamenti e che non si può non considerare una certa componente di pericolo. I 3,4 chilometri di strada ferrata per il collegamento tra T1 e T2, dovranno essere realizzati entro la fine del 2015, pena il mancato co-finanziamento del costo dell’opera (in totale 115 milioni di euro) da parte dell’Unione europea. Per la stazione al terminal 2, invece, su territorio del Comune di Somma, si dovrà attendere oltre il 2015.
© riproduzione riservata