– Il Komandante vince anche al Multisala Impero Varese. Nella sala di via Bernascone sono arrivati in più di 300 per godersi, sul grande schermo, il concerto per i 40 anni di carriera di Vasco Rossi.
Alle 20 le luci si sono abbassate per le 5 ore del live che conta il record mondiale di presenze. C’era chi non è riuscito a comprare uno dei 230mila biglietti, ma anche chi per diversi motivi, logistici e personali, non è andato fisicamente a Modena Park, ma ha voluto vivere comunque l’evento del rocker di Zocca.
Alcuni hanno rinunciato al maxi raduno per la massiccia presenza di persone o addirittura, come confessa Romina Bianchi, temendo attentati.
«È stata una bella opportunità seguirlo al cinema sul grande schermo in Hd» spiegano Antonella e Tiziano che ricordano ancora un concerto di Vasco a Tortoreto 30 anni fa.
«Sono una “vasconiana” nel sangue – ha detto Anna Saraceno – Quello che respiri di fronte al palco è imparagonabile, ma non trovando i biglietti, sono venuta almeno al cinema per non perdere l’emozione». Si è portata persino la fascia col nome del cantante «perché quando vai a sentire Vasco devi avere qualcosa che lo richiami».
Suoceri, amici, generi e nuore, nonne, figli, fidanzati e nipoti: al Miv, ieri sera, c’erano fan di tutte le età. In primis Isa, nonna sprint settantenne: «sono una fan della prima ora. La mia canzone preferita è “Gabri”. Anche mio genero piace molto così abbiamo portato al cinema buona parte della famiglia». In 48 anni di matrimonio – con 4 figli e quasi 6 nipoti – l’unica cosa che rimprovera al marito è di non averla portata a Zocca in “pellegrinaggio”.
Il signor Rossi è un affare di famigli anche per Sonia, che ricorda il primo concerto del Blasco a Varese «il giorno prima delle nostre nozze» e l’ultimo, negli anni ’90 con 26mila persone «un numero incredibile per Varese». Mauro, il marito, è appassionatissimo di karaoke e canta “Generale” nella versione di Vasco. «È difficile da imitare. Ci vuole la sua sconfinata passione, la sua poesia e la sua personalità». Hanno contagiato anche il figlio Luca che ha trovato la sua metà perfetta nella moglie Deborah, con la passione per il Komandante, ereditata dal papà. Giuliana, Paola e Davide si sono presentati tutti con una maglietta diversa accomunata dalla scritta Vasco.
Nel gruppo capitanato dall’harleysta Daniela, invece, il dress code prevedeva casacche con frasi o titoli delle più celebri canzoni del rocker.
E ancora mamma Maria è arrivata scortata dal figlio Marco – cresciuto ascoltando in auto solo Vasco – e dalla nuora Beatrice.
In assoluto le più giovani presenti erano le piccole Chiara e Giulia, rispettivamente di 6 o 4 anni. Le pareti della sala hanno vibrato ad ogni singola canzone. Testi rimandati a memoria che sono sgorgati insieme alle lacrime e alle urla. Perché questo è ciò che Vasco Rossi riesce a fare da sempre: scuotere l’animo nel profondo.