VARESE Federico Camboni, il 34enne ferito a coltellate dal padre Mario nel residence di Gavirate la sera di Pasqua, telefonò col cellulare alla madre mentre fuggiva in strada e la sorella Alessandra, 32 anni, cadeva uccisa in casa: «Papà ci ha aggrediti, anch’io sto morendo», avrebbe detto prima che le forze lo abbandonassero.
È questo uno dei particolari che emergono dall’indagine sul delitto familiare avvenuto domenica sera vicino al lago di Varese.
Mario Camboni, 69 anni, originario di Cagliari, è in carcere e ancora non ha fornito una versione chiara di quanto accaduto: si è tenuta l’udienza di convalida davanti al gip, ma l’uomo sarebbe apparso ancora confuso, non ricorderebbe nulla del perchè si è avventato contro la figlia di 32 anni.
La convinzione degli investigatori è che la tragedia sia stata il culmine di una lunga crisi seguita alla separazione dalla moglie, lo scorso dicembre, con cui in passato Camboni avrebbe avuto atteggiamenti violenti: proprio per questo è probabile che i figli abbiano osteggiato il suo desiderio di ricongiungersi, scatenando del risentimento.
Federico e Alessandra, si è inoltre saputo, non arrivarono a casa del padre solo con una colomba per lo scambio di auguri, ma anche con 5 mila euro per contribuire alle spese e con documenti che il padre avrebbe dovuto firmare riguardanti proprietà a lui cointestate.
e.marletta
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