3-5-2 o 4-3-3? Cosa cambia per la Pro Patria?
Abbiamo provato ad analizzare movimenti dei giocatori e disposizione in campo dei biancoblu per cercare di capire perché, effettivamente, è meglio, e forse persino più offensivo, il modulo coi tre difensori rispetto ai quattro; o meglio, i due attaccanti rispetto al tridente che tanto ricorda lo spettacolo ma che, alla fin fine, costa anche qualche sacrificio di troppo.
Partiamo dagli avanti quindi, Bortoluz imprescindibile in entrambi i moduli affiancato da due esterni come Santana e Mauri nella prima parte di stagione e da una seconda punta come Cappai, Gherardi o Santana nella nuova versione tigrotta. La chiave sta proprio nel centravanti costretto nel tridente a lottare contro due difensori centrali che lo marcano, a fare spesso movimento ad andare incontro al centrocampo per dare opportunità e sponde al centro, a giocare, spesso e volentieri, con le spalle alla porta.
I suoi gol, spesso, sono arrivati su azioni di rimessa dove è andato ad aggredire lo spazio, movimento che col tridente risulta complicato ma facilitato nel momento in cui ha un compagno di reparto che effettua proprio quel lavoro e che, idealmente, ha la fantasia e la qualità giusta per lanciare il giovane cresciuto nel vivaio del Torino in porta.
La chiave del cambiamento di Bortoluz, al di là di una consapevolezza che cresce, sta in gran parte in questo motivo.
Problema che comporta il 3-5-2, Mauri. Il piccolo esterno sinistro è stato il vero e proprio uomo in più per tutte le prime sette giornate di campionato, ovvero fin quando è rimasto in campo; al di là del suo apporto in termini numerici di reti, lo abbiamo visto tenere su da solo, spesso, il peso dell’attacco bustocco, spronare i suoi, cercare, e spesso trovare, la giocata vincente e decisiva ma… dove si inserisce Mauri nel 3-5-2?
Potrebbe fare la seconda punta, ma toccherebbe a Mario, ci risulta difficile vederlo sull’esterno nel ruolo che oggi è di Barzaghi, anche perché stiamo parlando di un Under, forse da mezzala facendo uno dei tre interni di centrocampo nei ruoli oggi ricoperti da Arrigoni, Santic e Pedone ma il primo è un altro giovane, il secondo ormai una colonna del centrocampo col suo lavoro oscuro che Mauri non può fare, il terzo è nel suo ruolo naturale. A Bonazzi l’ardua sentenza.