Sono settimane decisive per capire quale futuro potrà avere, soprattutto a livello di finanziamenti, il progetto della realizzazione della ciclovia del lago Maggiore, ovvero un percorso protetto per ciclisti e pedoni che colleghi Sesto Calende con Laveno Mombello.
Le prossime tappe sono l’approvazione di un protocollo d’intesa tra i Comuni interessati e l’incarico professionale per lo studio di fattibilità del progetto. A febbraio poi, ci dovrebbe essere la presentazione ufficiale dell’idea, con il coinvolgimento della Camera di Commercio di Varese, della Provincia e della Regione, seguita dalla definizione dei costi e dei finanziamenti necessari al progetto definitivo; ultimo ma determinante, il reperimento dei finanziamenti necessari alla realizzazione della ciclovia anche per singoli lotti.
«Siamo in un momento decisivo – spiega il sindaco di Monvalle Franco Oregioni – si tratta di mettere in sicurezza le nostre strade e offrire infrastrutture di mobilità dolce anche in ottica di un rilancio del turismo». Oggi, percorrere in bici il tratto tra Sesto Calende e Laveno, costeggiando il lago Maggiore, è molto pericoloso, perché in diversi tratti occorre transitare su strade provinciali molto trafficate; stessa cosa per chi si muove a piedi. È, dunque,
questione di sicurezza prima di tutto per i residenti, anche se in gioco c’è anche l’attrattività turistica del territorio: soprattutto gli stranieri amano venire sul nostro territorio, sia per la presenza dei laghi, ma anche con la voglia di fare camminate e passeggiate in mezzo alla natura.
«Il progetto della ciclovia mira a migliorare la qualità della vita e l’offerta dei servizi al turismo – prosegue Oregioni – pensiamo solo alla possibilità di raggiungere a piedi o in bicicletta, in tutta sicurezza, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso». Il sindaco ha coinvolto i Comuni di Sesto Calende, Angera, Ranco, Ispra, Brebbia, Besozzo, Leggiuno, Sangiano e Laveno. «Tutti hanno accolto l’idea con entusiasmo, anche gli operatori turistici del nostro territorio e la Fiab (federazione amici della bicicletta) sezione del Lago Maggiore».
Come sempre, lo scoglio è il reperimento dei fondi per l’opera, che potrebbe prevedere anche la prosecuzione della ciclovia fino al confine con la Svizzera. «È necessario che il progetto venga inserito nel Piano Regionale della mobilità ciclistica, a conferma che la ciclovia ha un alto valore storico, ambientale e costituisce un’infrastruttura importante a servizio del turismo regionale, nazionale e europeo».