La Cisl per l’8 marzo Teatro e fotografia

La Cisl avvia una serie di iniziative per una festa della donna non confinata in un solo giorno, ma che trova l’ampiezza di un mese intero. Insieme al Coordinamento donne e il Dipartimento Iscos, le iniziative hanno un filo conduttore: la resilienza, ossia la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici di riorganizzare positivamente la propria vita dinnanzi alle difficoltà. «È la capacità di ricostituirsi restando sensibili alle opportunità propositive che la vita offre, senza perdere la propria umanità – si legge nel volantino che presenta le iniziative -. Persone resilienti sono coloro che, immerse in circostanze avverse, riescono a fronteggiare le contrarietà e a dare un nuovo slancio alla propria esistenza».

Il calendario è quindi un vero e proprio percorso che ritrova le sue tappe fondamentali nelle figure delle «Donne di Ravensbruck», di Aung San Suu Kyj e Martina Caironi, delle donne del «Condominio Mater» e delle operaie della Ford di Londra, protagoniste di «We want sex». Un percorso anche multimediale che porterà alla conoscenza della resilienza e delle donne che così bene la rappresentano.

Il tragitto parte martedì 1 marzo: alle 16,30, nella sala Riformisti della sede Cisl di via Carnovali sarà messo in scena «Donne di Ravensbruck, il ritratto del coraggio», mostra fotografica e rappresentazione teatrale sotto forma di lettura a più voci delle testimonianze dal campo di concentramento di Ravensbrück, destinato prevalentemente alle donne e bambini, spesso oggetto anche di spietati esperimenti medico-scientifici. Martedì 8 marzo, nell’ambito dell’iniziativa unitaria con Cgil e Uil, al cinema Conca Verde di Longuelo, verrà proiettato «We want sex», la storia delle rivendicazioni sindacali delle operaie inglesi della Ford, discriminate sul piano dei diritti e dei salari. Il 15 marzo, alle 14,30, ancora nella sala Riformisti, «Ri-nascita: la forza e la speranza».

Cecilia Brighi, del dipartimento Internazionale Cisl, racconterà la vita di Aung San Suu Kyj, premio Nobel birmano, mentre Martina Caironi traccerà la propria autobiografia di «ragazza coraggio» che, con una gamba di resina e gommapiuma, ricordi di un incidente, sogna le olimpiadi di Londra. Giovedì 24 marzo, alla Clementina di Bergamo, verrà presentata infine la tappa «Resilienza e accoglienza», l’esperienza del Condominio Mater, luogo di incontro e confronto tra donne con disagi e difficoltà diverse che hanno trovato la voglia e la forza di andare avanti.

fa.tinaglia

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