La criminologa Bruzzone «Il ladro di reliquie tornerà»

«Potrebbe trattarsi di un soggetto giovane e potrebbe colpire di nuovo. Se gli è derivato un piacere difficilmente riuscirà a fermarsi, l’impulso potrebbe essere irrefrenabile». Parola di Roberta Bruzzone. La popolare criminologa, volto noto delle trasmissioni di Bruno Vespa, è sicura: «Il ladro di reliquie può farlo di nuovo».

La vicenda dei clamorosi furti di reliquie del Beato Luigi Monza avvenuti nel Varesotto negli ultimi giorni ha attirato l’attenzione della famosa criminologa, spesso ospite dei vari salotti televisivi nei quali si discute dei fatti di cronaca nazionale più importanti. Roberta Bruzzone ha espresso il suo parere di esperta cercando di definire il ritratto del fanatico che negli ultimi tempi si è segnalato per aver asportato due teche in vetro nelle quali erano custodite le ciocche di capelli del beato Monza.

Una alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Cislago, l’altra al Santuario della Beata Vergine di Saronno. «Stiamo parlando molto probabilmente – dice l’esperta – di una persona con problematiche psicologiche importanti, una persona con disturbi di natura mentale. Il fatto delle ciocche di capelli è molto particolare, non si può escludere una sfera perversa. Focalizzarsi sui capelli potrebbe avere anche una valenza di carattere sessuale».

Il ritratto è quello di una persona disturbata che potrebbe anche essere pericoloso: «Non è escluso – insiste la criminologa – che in certe condizioni possa reagire in modo pericoloso. È uno che si spinge abbastanza in là, non è un disadattato evidente, probabilmente stiamo parlando di un individuo che riesce a colpire in maniera lucida. Che riesce a mimetizzarsi tra la gente senza farsi notare. Non è un soggetto evidenziabile, non è uno che si fa notare per i suoi disturbi».

In effetti il responsabile dei furti di reliquie è sempre passato inosservato. Le dinamiche dei due furti sono identiche e in nessun caso risultano segni di effrazione sulle porte o sulle finestre delle chiese colpite. L’uomo, infatti, aveva agito senza essere visto da nessuno asportando le reliquie nonostante il fatto che ogni giorno nelle due chiese facciano tappa numerosissimi fedeli. Si era mosso nell’ombra, senza dare nell’occhio.

Il fanatico aveva saccheggiato i due altari sui quali poggiavano le reliquie, scappando in pochi secondi con i capelli del beato. Che possa colpire di nuovo è una possibilità concreta che non è stata scartata neanche dai carabinieri i quali già da qualche giorno hanno alzato il livello di sicurezza attorno alle zone del Seprio – tra Vedano Olona e Castiglione – in cui si trovano le altre reliquie del simbolo dell’associazione “La nostra Famiglia”.

b.melazzini

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