Tradizionale appuntamento con la solidarietà all’Isis “Valceresio di Bisuschio”: per il quarto anno consecutivo, infatti, lunedì 4 dicembre, alle 10 nell’Aula Magna dell’Istituto si terrà l’incontro “Occhi aperti sul disagio”, un progetto che vede, nella sua fase conclusiva, un vero e proprio dono da parte degli studenti per chi vive in situazioni di disagio.
Ci sarà la consegna di quanto raccolto da studenti, insegnanti e collaboratori – quest’anno, prodotti per l’igiene personale – a persone senza fissa dimora e in difficoltà, in collaborazione con l’Associazione “Un cuore con le ali”. Tutto il materiale raccolto, grazie alla generosità dell’Istituto, sarà distribuito tramite il Centro Diurno “Il Viandante”, che si occupa di allietare le giornate a persone disagiate, tra un pasto e l’altro, offrendo un tetto e un ambiente caldo e accogliente. L’Istituto, ormai da anni, grazie anche alla sensibilità del dirigente , è impegnato in progetti di cittadinanza attiva.
In particolare, il progetto “Occhi aperti sul disagio” mira a sensibilizzare gli alunni attraverso la presa di coscienza e l’incontro di realtà sociali difficili. «La collaborazione con le associazioni di volontariato – spiega la professoressa Trombino, referente del progetto insieme alla prof Antonini – nasce innanzitutto dalla convinzione che la scuola non vada vissuta come qualcosa di separato e di avulso rispetto al territorio nel quale opera, di conseguenza, laddove emergono esigenze nella realtà che ci circonda, appare naturale oltre che doveroso esserci con impegno e senso di responsabilità in nome di una cittadinanza attiva».
Le docenti sottolineano la necessità, in un ambito educativo come la scuola, di far nascere momenti di riflessione forte sulla dignità umana e creare occasioni d’incontro come questa, per «promuovere una cultura dell’attenzione all’altro, così come prevede l’aricolo 2 della nostra Costituzione».
Gli alunni, coordinati dai docenti, si sono mostrati sensibili all’iniziativa e hanno deciso di consegnare i prodotti creando pacchetti regalo natalizi e hanno visto in questo un segno di speranza per chi vive in una società troppo spesso teatro di disagi e solitudini.
La cultura della solidarietà può così diventare materia di studio. Il progetto, infatti, si è trasformato in una vera e propria Unità di Apprendimento e quasi tutti i docenti sono stati coinvolti nel progetto e hanno approfondito varie tematiche che ruotano attorno a problematiche sociali quali povertà, disagio e diseguaglianza.
«Per un docente oggi è fondamentale trasmettere anche competenze e cioè la capacità di mettere in pratica le conoscenze apprese – spiega ancora Trombino – Si è cercato di fronteggiare un bisogno, ma c’è anche stato uno studio interdisciplinare attorno a questo bisogno e ciò significa che tali gesti non sono una tantum, ma un apprendimento reale di cultura e solidarietà capace di gettare le basi per coloro che saranno gli adulti di domani».
In futuro si avvieranno progetti simili in collaborazione con altre associazioni? Risponde la professoressa Antonini: «La cosa bella è che sappiamo da dove siamo partiti, ma non sappiamo dove arriveremo».