La cultura può rappresentare il rilancio di Varese? È solo una questione di volontà politica

L’elzeviro di Marco Tavazzi

La cultura può essere fonte di rinascita di un territorio?

Questa sarebbe la sfida interessante per Varese. Il nostro territorio, come abbiamo sempre detto sulle nostre pagine, è fucina di numerose risorse artistiche, terra di grandi progetti e fermenti culturali.

Per troppo tempo la divisione e l’inconciliabilità tra diverse posizioni hanno arrestato quella rinascita culturale varesina che potrebbe dare un nuovo volto alla nostra città, renderla anche meta turistica di livello nazionale, se si riuscisse veramente a creare almeno una manifestazione che coinvolga tutti i soggetti attivi in campo culturale nella Città Giardino.

Un tentativo di realizzare un evento di questi tipo sta venendo portato avanti dall’amministrazione comunale, con l’organizzazione del Festival del Paesaggio, Nature Urbane. Puntare sulla bellezza ambientale e architettonica varesina può essere una buona mossa.

Tuttavia, Varese offre molto di più.

C’è un vero e proprio humus di associazioni e realtà che lavorano per promuovere singoli progetti, c’è una forza culturale che nasce dal basso e che potrebbe fare la differenza, rendere Varese una città di richiamo culturale a livello nazionale.

Si tratta forse di un piano troppo ambizioso?

Queste parole sono un’esagerazione, un’utopia?

Il cliché di un territorio restio ad aprirsi a nuove istanze culturali deve essere perpetrato non all’infinito, ma quasi?

Si riduce tutto ad una questione di volontà. Soprattutto, di volontà politica, perché è la politica che può creare le condizioni per lo sviluppo oppure no.

E bisogna decidere quale volto e quale futuro dare alla nostra città.