– Dopo mesi di preparazione, di organizzazione, di lavoro e di fatica, ci siamo finalmente messi in viaggio. I ragazzi sono montati in bicicletta, i volontari sui camper, il furgone e la vespa: vento in faccia, e finalmente eravamo per strada. 159 chilometri in questo primo giorno, da Cassano Magnago al Lido di Lonato, a due passi da Desenzano e quindi dal lago di Garda. Mauro, Roberto, Simone, Andrea, Luigi, Riccardo, Kevin, Marco, Roberto, Matteo, Giona, Matteo e Luca: tredici ragazzi che ieri, indossando la maglietta “In viaggio…sulla loro scia”, sembravano una vera squadra.
Mi correggo: sono una vera squadra, affiatata, incredibile, bellissima ed emozionante da ammirare mentre pedala. Alcuni di loro pedalano da una vita, insieme. Altri hanno iniziato a pedalare proprio per questa occasione e se la sono cavata alla grandissima. Più i chilometri della prima tappa passavano, più si rinsaldava nel cuore e nella testa una grande certezza: da questi ragazzi ognuno di noi ha qualcosa da imparare. A partire dalla voglia e dalla forza di mettersi in gioco per ricordare due amici,
dalla ferma volontà di raggiungere Cracovia pedalando, senza saltare un chilometro. La forza che hanno percepito ieri mattina in un abbraccio, bello, intenso e comunitario. Perché erano davvero tante le persone che hanno voluto essere presenti alla nostra partenza da Cassano Magnago alle sette del mattino: probabilmente le parole faticano davvero a descrivere nel modo più appropriato quanto quel momento sia stato forte, toccante, profondo. Perché ha racchiuso in pochi minuti il miracolo di questi mesi, che ha unito due comunità – Cassano Magnago ed Albizzate – nel ricordo di due ragazzi giovani e benvoluti.
É il miracolo di Stefano ed Alessandro, non c’è nulla di più. Nulla che le parole, queste parole, siano in grado di descrivere. C’era anche don Daniele Laghi ieri mattina, un sacerdote trentino che ha sempre amato il ciclismo e ha seguito per anni il Giro d’Italia, diventando amico di tanti ciclisti, tra cui Ivan Basso e Ivan Santaromita, che lo ha ospitato in questi giorni. Don Daniele in questi giorni ha incontrato le famiglie di Stefano ed Alessandro, i loro amici, e ieri mattina ha voluto essere presente per salutarci alla partenza. In queste righe, da oggi alla fine del viaggio, troverete quello che vuole essere un diario di bordo in grado di raccontare emozioni, sensazioni, storie di ragazzi e di compagni di viaggio, ricordi, motivazioni. Perché ciascuno di noi ieri mattina è salito in bicicletta, o in camper, o in furgone o su una vespa, per un motivo oppure con un perché ben preciso a cui trovare risposta: ognuno ha il suo, in fondo al cuore. E, in fin dei conti, non è sempre la destinazione ciò che conta, bensì il viaggio che si compie. Infatti il nome che abbiamo voluto dare alla nostra associazione è “In viaggio… sulla loro scia”. Abbiamo voluto rendere partecipi tutti quanti del nostro viaggio, attraverso gli aggiornamenti sulla pagina Facebook.
Durante la mattinata di ieri l’entusiasmo e la partecipazione “social” erano quasi incontrollabili, sintomo di una comunità che si è presa a cuore questi ragazzi e li vuole spingere fino in Polonia. Ognuno ci ha messo del suo, ognuno si sente partecipe, attivamente o meno, di questo viaggio. La tappa di ieri non è stata facile, sapevamo che la prima sarebbe stata la giornata più complessa. Per il traffico, per gli errori sul percorso, per la lunghezza, o semplicemente perché era la prima. E non sai mai cosa ti attende. Alle sette del mattino di ieri piazza San Giulio a Cassano Magnago era gremita, per abbracciare i ragazzi, per accompagnarli con il pensiero e la forza fino a Cracovia. E, tra la folla, ci siamo quasi persi. Con l’andare della strada, ci siamo ricompattati. La stesura dei percorsi nelle ultime settimane ha portato via non poco tempo ed energie all’inesauribile Fabrizio, che si è prodigato per evitare le strade più trafficate e pericolose, in un venerdì feriale che comunque non ci ha risparmiato la sua dose di traffico.
La Brianza ci ha messo a dura prova, ma ne siamo venuti fuori brillantemente. Oggi percorreremo 139 chilometri dal Lido di Lonato fino a Castelfranco Veneto, e al nostro arrivo troveremo un’accoglienza davvero straordinaria: da Cassano Magnago partirà un pullman che arriverà fino a Castelfranco, colmo di famiglie, di amici, di cassanesi ed albizzatesi. Saremo ospiti di alcuni parenti ed amici della famiglia Pietrobon, che organizzeranno pranzo e cena per tutti quanti. Sarà una grande festa. Da vivere tutti insieme.