– Potrebbe ulteriormente aggravarsi la posizione di , 62 anni, di Gallarate, falso fisioterapista, condannato in via definitiva a 24 anni di carcere per aver violentato circa 200 pazienti in 7 anni tra Gallarate, dove aveva uno studio in via Santa Lucia, e Belluno, dove operava in una struttura specializzata in medicina sportiva.
Arrestato nel giugno 2007 Benatti si era reso irreperibile nel 2008, ad inchiesta non ancora conclusa, dopo lo scadere dei termini di custodia cautelare in carcere. La condanna definitiva lo aveva visto contumace: da anni quello che è divenuto noto come il porno massaggiatore era sparito, ingoiato dal mare caraibico di Santo Domingo.
Per lui fu dichiarato lo status di latitante. Benatti è stato estradato domenica mattina ed è stato arrestato non appena atterrato a Malpensa. La condanna per gli abusi su pazienti ignari (venivano narcotizzati dal falso fisioterapista) è definitiva e Benatti dovrà scontarla interamente. Resta ora da capire quali saranno le conseguenze relative alla fuga e alla latitanza. Di fatto si è volontariamente sottratto alla giustizia e dovrà rispondere di questo. Latitanza ed evasione sono equiparabili. Benatti potrebbe trovarsi a dover affrontare quindi un secondo processo entro il quale rispondere della fuga. E vedersi quindi aumentare gli anni da carcerazione in caso di condanna. Anche se l’evidenza di volersi sottrarre al procedimento giudiziario a suo carico sono piuttosto evidenti. Benatti fuggì dopo l’arresto. Fu tenuto in carcere sei mesi.
Sapeva quindi che molto probabilmente sarebbe stato rinviato a giudizio e avrebbe dovuto affrontare un processo e l’eventuale condanna. La fuga, tra l’altro, potrebbe anche avere quale conseguenza un inasprimento della sua condizione detentiva. Benatti potrebbe restare molto a lungo in isolamento. Poi c’è il versante economico. Il porno massaggiatore non è stato condannato soltanto al carcere, ma anche a risarcire le vittime che si sono costituite parte civile nel processo. Pochissime, a dire la verità,
nei confronti del numero degli abusati accertato dai carabinieri. In tutto soltanto 16 dei circa 200 pazienti violentati si sono costituiti parte civile. La vergogna l’ha fatta da padrona: la maggior parte delle vittime, che ha scoperto a distanza di anni la violenza subita e si è ritrovata a riconoscersi nelle foto oscene che Benatti scattava durante gli abusi dopo aver sedato i pazienti, ha respinto l’idea di rivivere in pubblico quell’esperienza devastante. Per le 16 parti civili il tribunale ha disposto un risarcimento complessivo che supera il milione di euro. Benatti ora dovrà rispondere anche di questo.