VARESE – L’ex caserma Garibaldi e le recenti dichiarazioni dell’assessore alla cultura, Enzo Laforgia, sono stati i temi principali della seduta di Consiglio Comunale di martedì 4 marzo a Varese. In particolare, Laforgia ha parlato della possibilità di rassegnare le dimissioni dopo la sospensione del Varese Summer Festival, sollevando un acceso dibattito tra le forze politiche.
Il primo intervento sulla questione è stato quello del consigliere della Lega, Stefano Angei, che ha espresso parole di apprezzamento per l’operato di Laforgia. “Il suo lavoro è stato positivo, nonostante le divergenze sulla gestione dell’ex caserma. Apprezzo anche la sua onestà intellettuale nel prendersi la responsabilità di un bando che non è andato come previsto”, ha commentato Angei.
Durante la seduta, Laforgia ha illustrato il progetto che prevede l’ingresso del Comune di Varese nell’azienda speciale Csbno, un passo che, secondo lui, darà vita a un polo culturale innovativo, capace di trasformare l’ex caserma in un centro di cultura. “L’idea è quella di creare un presidio culturale in un ex edificio militare”, ha spiegato l’assessore, ribadendo che la gestione della struttura sarebbe nelle mani di un’azienda speciale, senza la necessità di un radicamento territoriale stretto.
L’intervento di Laforgia ha suscitato alcune critiche, in particolare da parte della capogruppo leghista, Barbara Bison, che ha sollevato dubbi sulla scelta. “Con questa decisione, Varese entrerà in una società che non coinvolge altri comuni del nostro territorio. Non è chiaro quale sarà il ruolo del nostro Comune all’interno dell’azienda speciale”, ha dichiarato Bison.
Il sindaco Davide Galimberti ha risposto alle critiche, sostenendo che il progetto ha già ottenuto il supporto di Regione Lombardia. “Sono dispiaciuto per l’incoerenza della Lega”, ha dichiarato il primo cittadino, riferendosi alle opposizioni mosse al progetto.
Nel corso della discussione, Laforgia ha sottolineato l’importanza di affidare la gestione a un ente esterno, spiegando che la biblioteca, quale centro di cultura, deve essere un luogo di libertà, capace di ospitare le diverse espressioni del pensiero. “In una biblioteca convivono anche nomi come Matteotti e Mussolini sugli scaffali, un esempio di pluralità e libertà di pensiero”, ha affermato l’assessore.
Alla fine della discussione, il Consiglio Comunale ha approvato il progetto di esternalizzazione della gestione dell’ex caserma Garibaldi, con 20 voti favorevoli – 19 dalla maggioranza e il consigliere civico Roberto Puricelli – e 6 contrari, espressi dai consiglieri di minoranza. Il progetto prosegue quindi verso la realizzazione del polo culturale, nonostante le divergenze emerse durante il dibattito.