Un “tesoretto” di quasi 34 mila euro da destinare ai servizi sociali comunali e in particolare all’emergenza abitativa.
Il sindaco di Besozzo , il suo vice e gli assessori , e hanno deciso di ridursi le indennità di carica, con percentuali variabili, a discrezione di ciascun componente della giunta, variabile dal 30% al 100%.
Gli amministratori besozzesi dal 1° gennaio 2013 avevano subito una decurtazione del 30% delle proprie indennità, dovuta allo sforamento del patto stabilità 2012 causato dalla precedente amministrazione. Percentuale che quest’anno, visto che il patto di bilancio è stato rispettato, è tornata nella disponibilità di sindaco e assessori, che hanno comunque voluto destinare parte del loro compenso ai servizi sociali.
All’inizio dell’anno, la rinuncia alle indennità era servita a finanziare un progetto che prevedeva dei tirocini lavorativi retribuiti per cittadini che avevano perso il lavoro. Adesso, l’attenzione dell’amministrazione comunale e dei servizi sociali è rivolta all’emergenza abitativa, come ha spiegato il vicesindaco negli incontri pubblici con la cittadinanza di giugno.
L’indennità del primo cittadino, come stabilito da un’apposita delibera di giunta, si dimezza a 627,50 euro mensili; quella del suo vice scende del 70%, per un totale di 376 euro mensili.
«Quello della casa è un problema serio – sottolinea Pedroni – pagare gli affitti diventa sempre più difficile, gli sfratti sono sempre più frequenti e reperire abitazioni a prezzo sostenibile è particolarmente arduo».
Il problema si aggrava quando negli sfratti sono coinvolti dei minori; i servizi sociali fanno quello che possono, ma i fondi sono esigui e le richieste di aiuto sono in aumento. La giunta sta pensando a un progetto già sperimentato dal Comune di Besnate, con l’amministrazione comunale a fare da garante per stimolare i proprietari di case sfitte ad affittare le loro abitazioni a famiglie bisognose e alla ricerca di un tetto.
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