Nel secondo trimestre 2022, l’indice degli ordini delle macchine tessili, elaborato dall’Ufficio Studi di ACIMIT, l’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Tessili, ha segnato una decisa diminuzione rispetto al periodo aprile-giugno 2021 (-30%). In valore assoluto l’indice si è attestato a 101 punti (base 2015=100).
La flessione degli ordini è stata particolarmente accentuata sul mercato interno, dove il confronto rispetto al medesimo periodo 2021 indica un -71%. All’estero il calo è stato più contenuto (-16%). In Italia il valore assoluto dell’indice si è fissato a 107,8 punti, mentre sui mercati esteri il valore è stato di 100,2 punti.
Alessandro Zucchi, presidente di ACIMIT, commenta così l’indagine congiunturale: “I dati del secondo trimestre confermano quanto già osservato nei primi mesi del 2022. Permane un quadro macroeconomico fortemente deteriorato dalla guerra in Ucraina, le cui conseguenze economiche sembrano inasprirsi ogni mese sempre di più. La dinamica inflattiva in essere, con il rialzo dei prezzi di numerose materie prime e di quelle energetiche, rende il quadro previsivo anche nel nostro settore molto incerto”.
Occorrono, quindi, interventi straordinari rivolti a ridurre l’impatto economico su tutto il tessuto produttivo dovuto alla pandemia, prima, e al conflitto russo-ucraino successivamente. “Nel nostro settore la ripresa delle attività fieristiche in presenza ha confermato che a livello mondiale la domanda di macchine tessili è in crescita, conclude Zucchi. Alle recenti manifestazioni fieristiche di Techtextil Francoforte e ITM Istanbul abbiamo verificato che c’è la volontà di investire da parte di molte aziende tessili. Serve, dunque, un sostegno da parte delle autorità competenti al fine di mantenere sotto controllo i costi crescenti che le aziende manifatturiere stanno affrontando”.