01 Mar 2013
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VARESE Il risultato della Lega è positivo. Ma poteva andare meglio. Soprattutto in alcune parti della provincia. Dove c’è chi «non ha fatto il proprio dovere».
Il segretario provinciale del Carroccio Matteo Bianchi lancia un messaggio nei giorni post voto: «Chi non ha svolto il proprio dovere, e anzi ha remato contro la Lega, sarà fuori dal partito».
Insomma, si avvicina la resa dei conti interna. Il motivo per cui ci saranno dei cambi ai vertici,
e in casi gravi vere e proprie espulsioni (ma su questo Bianchi non entra più nello specifico delle dichiarazioni) sarà il risultato deludente di alcune realtà territoriali.
La Lega Nord, che alle politiche non ha fatto un ottimo risultato, ha recuperato alle regionali, diventando il secondo partito (dopo il Pd) della provincia di Varese. Superando, nella coalizione di centrodestra, anche il Pdl. La percentuale è del 16,26%. Ma è stato possibile solo grazie all’apporto delle roccaforti. Mentre altre zone hanno visto una perdita di voti vertiginosa. «Andremo ad analizzare tutte le realtà territoriali, verificando dove c’è stato il calo più consistente. Verificheremo i motivi e poi prenderemo dei provvedimenti. In alcuni casi non sempre c’è stato un giusto apporto delle sezioni al partito e ai candidati, in altri addirittura qualcuno potrebbe avere remato contro il partito» continua il segretario provinciale.
Le realtà più grandi dove il Carroccio è sotto la media provinciale del 16% sono Varese e Busto, dove il calo è stato contenuto, ovvero al 15%. A Varese la Lega è scesa anche sotto la lista Maroni. Non si tratta di veri e propri risultati negativi, tuttavia la segreteria provinciale si aspettava di più dalle due principali città della provincia. Soprattutto, perché esprimevano un proprio candidato. Mentre nel luinese e nel saronnese la Lega è scesa ulteriormente, al 12%. Il caso Saronno è più complicato, avendo avuto a sfavore il fattore geografica, ovvero quello di essere di fatto hinterland milanese.
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s.bartolini
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