VARESE Marco Reguzzoni vuole andare «oltre la Lega, ma non senza la Lega»: il suo progetto si svela in un articolo comparso nelle scorse ore sul webmagazine L’Indipendenza.
Parla chiaro l’ex capogruppo del Carroccio a Montecitorio, quando afferma che «capi carismatici dopo Bossi non ce ne possono essere» e che «queste elezioni non serviranno a niente, salvo per chi ne ricaverà comodi scranni e prebende».
Marco Reguzzoni interviene nel dibattito lanciato dallo storico Gilberto Oneto e dall’ex
direttore de La Padania Gianluca Marchi e mette in fila la sua proposta per andare «oltre la Lega», e oltre Maroni e la Lega delle scope, perché «tanti in buona fede avevano sperato in un’occasione positiva, ma la realtà si è mostrata quella che è», perciò il progetto va ricostruito da zero. Quasi che fosse ininfluente la battaglia di Maroni per il dominio delle tre grandi Regioni del Nord. Per Reguzzoni «occorre un progetto chiaro e lineare, aperto a tutti», un contenitore che vada oltre le divisioni degli ultimi due anni. Partendo dal presupposto che «è un errore cercare di sostituire una personalità eccezionale come Bossi, che pertanto può essere sostituto solo da un sistema democratico, partecipativo e molto lineare».
L’ennesima bocciatura per il «nuovo corso» della Lega 2.0 di Maroni, che secondo questa lettura si starebbe sostituendo al «Capo» e starebbe proponendo modalità di selezione della classe dirigente che Reguzzoni critica apertamente.
Invocando una vera e propria “tabula rasa”: «Occorre coinvolgere, non escludere. E quindi il progetto che può aggregare il maggior numero possibile di nostri fratelli è quello che veda come unico obiettivo il raggiungimento del più alto grado possibile di autonomia. O la massima riduzione del peso dello Stato oppressore».
Le elezioni del mese prossimo, alle quali strategicamente Reguzzoni ha rinunciato di partecipare, «devono essere l’ultima volta che ci vede divisi». L’ambizione del deputato bustocco non è solo quella di recuperare i transfughi delle varie epoche, ma guarda oltre, richiamando allo spirito di Pontida che potrebbe essere, chissà se già il prossimo 7 aprile, il primo mattone del progetto: «Se per una volta sola tutti coloro che hanno votato Lega la votassero, avremmo la maggioranza di tutte le regioni del Nord e potremmo prenderci la nostra libertà».
Andrea Aliverti
s.bartolini
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