Carta Sia, ci sono 80 euro per le persone indigenti. Ma non abbastanza assistenti sociali per garantirli a tutti. A dirlo è l’assessore ai Servizi sociali Franco Liccati.«A differenza di quanto accade in altri Comuni, qui a Gallarate stiamo facendo i salti mortali per garantire gli 80 euro mensili alle persone che ne hanno diritto», spiega l’esponente dell’esecutivo di centrodestra.
Il riferimento alla carta Sia, sigla che sta per sostegno all’inclusione attiva, una carta elettronica prepagata e ricaricabile voluta dal ministero del Lavoro di concerto con quello dell’Economia. Una misura di contrasto alla povertà destinata alle famiglie con reddito Isee inferiore ai 3mila euro, nelle quali almeno un componente sia minorenne, diversamente abile o in stato di gravidanza. Con questi denari sarà possibile effettuare acquisti nei supermercati e nelle farmacie convenzionate, piuttosto che pagare le bollette dell’acqua, della luce e del gas. Un aiuto quantificabile in 80 euro a persona per un massimo di cinque persone a nucleo familiare.
Risorse importanti per queste famiglie, ma che il Comune fatica ad erogare. Motivo? «Come purtroppo spesso accade, il governo ha demandato tutto alle amministrazioni comunali, senza minimamente valutare cosa significhi a livello operativo per i servizi sociali questa ulteriore incombenza». In che senso? «Ogni beneficiario deve sottoscrivere un patto sociale con il Comune», spiega Liccati, «l’ente deve perciò iniziare a seguire ognuna di queste famiglie con due incontri alla settimana». Si tratta di «centinaia di ore di lavoro per il personale».
Ad oggi le domande arrivate negli uffici di Palazzo Broletto sono 80, ma stando alle stime effettuate dal comune sulla base degli indirizzi dell’esecutivo centrale dovrebbero salire fino a 300. Quando si andrà a regime, dunque, «per rispondere agli obblighi imposti dal ministero dovrebbero avere almeno dieci assistenti sociali in più».
Ora, da Roma sono arrivate delle risorse per inserire altre figure professionali per seguire le famiglie cui viene affidata una carta Sia. Ma non bastano: «per i nove comuni del distretto di Gallarate si tratterebbe di 216mila euro in tutto, che servirebbero davvero a poco». E allora, che si fa? Ci si prova, risponde Liccati. «Nonostante una legge dalle modalità che gridano vendetta», conclude, «il messaggio che voglio lanciare è che il comune di Gallarate c’è. A tal proposito invito tutti i cittadini, che ne hanno i requisiti per richiedere la carta Sia, di rivolgersi all’ufficio relazioni con il pubblico a Palazzo Broletto. Così troveremo il modo di accontentare tutti».