– La madre di Cristian è ancora in Italia? Il mistero gira tutto attorno a una ricevuta di pagamento. Una ricevuta che la donna, Elena M., di nazionalità russa, avrebbe firmato pochi giorni fa. Dopo che Cristian Brignoli, 5 anni, era già stato sottratto dalla madre ai nonni paterni, ai quali era stato temporaneamente affidato dal tribunale dei Minori di Torino, e messo su un volo Nizza-Mosca. Elena M. avrebbe lavorato saltuariamente come entreneuse in un night torinese.
Prestazioni che non le erano ancora state pagate. La donna si sarebbe presentata pochi giorni fa al titolare per regolare le proprie pendenze economiche. Il datore di lavoro avrebbe voluto saldare il compenso con un assegno ma la donna avrebbe insistito per avere dei contanti. Rinunciando, in favore delle banconote, addirittura a una parte del compenso. Elena M. avrebbe firmato una ricevuta di avvenuto pagamento sparendo poi di nuovo nel nulla. Come Cristian che gli inquirenti non riescono a localizzare. Si pensava che la madre lo avesse portato da dei familiari che vivono nella regione degli Urali, ma il piccolo, che ha doppio passaporto, non si troverebbe lì. Al momento il bimbo, così come la madre, risulta irrintracciabile.
La donna ha messo a punto un piano perfetto. Il piccolo è stato portato via lo scorso 20 agosto con l’inganno. La madre lo ha incontrato, alla presenza di un educatrice comunale come prescritto dai giudici, al McDonald’s di via Morosini a Varese.
Cristian viveva con i nonni paterni a Mornago. La donna ad un certo punto è andata in bagno con il figlio riuscendo ad uscire dal locale senza che l’educatrice si accorgesse immediatamente della fuga. Quindi, con un van sul quale viaggiavano anche la madre della donna e la prima figlia di Elena M. avuta da una precedente relazione, madre e figlio hanno raggiunto Nizza. Le ultime tracce di Cristian si perdono lì: il piccolo stando ai documenti è
stato imbarcato sul volo Nizza-Mosca delle 19. Non risulta però che la madre fosse con lui in quel momento. Il piccolo ha viaggiato da solo? Elena M. è davvero tornata a Torino, con il rischio di essere fermata visto la denuncia per sottrazione di minore che pende su di lei? Oppure il pagamento è avvenuto poco prima che la donna prelevasse il figlio da Varese e lei è volata in Patria insieme al piccolo? E se sì ha utilizzato documenti falsi? Altrimenti come si spiegherebbe l’assenza del nome della donna tra i passeggeri imbarcati sul volo sul quale Cristian risulta imbarcato? Ora in campo ci sono gli investigatori dell’Interpol che sono in stretto contatto con la Farnesina.