Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice che, per motivi di privacy, preferisce rimanere anonima.
“F. fino all’ età di 2 anni non mostra particolari “anomalie”, a settembre 2019 inizia a frequentare l’asilo nido comunale di Viggiu’ (quindi quando F. aveva 1 anno) e fino alla chiusura per la pandemia di febbraio 2020 tutto procede bene, secondo la maestra dell’anno scolastico 2019-2020 ( F. aveva frequentato l’asilo nido di Bisuschio dall’ età di 6 mesi ed anche li non ci sono state avvisaglie, l’abbiamo poi spostato a Viggiu’ in quanto residenti e quindi vicini alla struttura).
La nostra dolorosa odissea inizia a settembre 2020, la nuova maestra della classe di F. ( che nuova non era, ma presente da decenni nella struttura) chiede un colloquio con me e mio marito, consigliandoci di portare F. a fare della psicomotricità, perché il bambino ancora non parlava ed aveva delle reazioni un po’ esagerate di rabbia.
Noi ci attiviamo subito e consapevoli che le diagnosi debbano essere fatte da un medico, portiamo F. dalla neuropsichiatra infantile, la quale conferma che c’era qualcosa che non andava, pero’ il bambino era talmente piccolo, che non si poteva fare nessun tipo di diagnosi se non “Disturbo evolutivo misto”…quindi ci prescrive 2 sedute a settimana di psicomotricita’ e di aspettare pazientemente che il bambino cresca….così iniziamo le terapie “privatamente” fin da subito da una nota psicomotricista di Varese, con esperienza trentennale in centri con bambini autistici.
Nel frattempo l’asilo nido chiude per casi Covid, io lavorando da casa, decido non mandarlo fino alla fine di dicembre 2020 (tutto questo pagando mensilmente una retta all’asilo).
A gennaio 2021 tento di fare ricominciare l’asilo a F., ma fin da subito mi si presenta un ambiente ostile, la maestra quando vede F., che appena varca la soglia dell’asilo piange, davanti al bambino dice: “Eh no, cara mamma, non posso tenere il bambino se fa cosi!” F., che invece l’anno prima era andato senza problemi all’asilo (seguito da un’altra maestra) iniziava sempre a piangere non appena vedeva la maestra! Tra l’altro lo portavamo al parco giochi e non aveva mai dato segni di insofferenza verso gli altri bambini, mentre all’asilo la maestra (sentita con le mie orecchie) chiedeva agli altri bambini di non avvicinarsi al F., perche’ altrimenti l’avrebbero fatto piangere e di conseguenza così succedeva.
Sia la neuropsichiatra infantile che la psicomotricista, ci dicono che gli insegnanti e le persone che si occupano del bambino, dovrebbero prendere contatto con loro, per essere supportati nella gestione e che comunque bisogna aver pazienza, perche’ le terapie erano appena iniziate….di fatto questo non avviene…né da parte della maestra che ogni giorno continua a dirmi che lei non puo’ occuparsi solo di F., perche’ ha anche altri bambini in classe ed al pomeriggio ha altri impegni….e nemmeno del coordinatore dell’asilo nido, il quale anzi contesta la neuropsichiatra, che voleva vedere il bambino 6 mesi dopo.
La decisione di cambiare asilo nido avviene un giorno in cui vado a prendere F. all’asilo e la maestra mi dice: P., sai dovresti portare F. a fare dei corsi alla Sacra Famiglia, non so se ne hai sentito parlare….per fargli tirar fuori quello che ha dentro ! Io faccio presente che F. e’ in cura e fa delle terapie da professionisti che nella quotidianità lavorano in centri come La Sacra Famiglia.
Riesco a trovare un asilo privato nel paese limitrofo, Clivio (quando lo comunico al coordinatore del nido, quasi tira un sospiro di sollievo), dove a febbraio 2021 inizia la classe Primavera e grazie alla pazienza ed alla dedizione della maestra l’anno scolastico trascorre serenamente fino a giugno 2021.
Nel frattempo prendo contatto con l’assistente sociale di Viggiu’ ( responsabile appunto dell’asilo nido) via e-mail ( risposta arrivata dopo molto tempo per propormi un colloquio)per informarla dello spiacevole accaduto e per chiedere se magari riuscivano a rimborsarci anche una parte della retta ( 2 mesi, dicembre 2020 e gennaio 2021, 800 Euro totali),di fatto mio figlio aveva frequentato l’asilo solo per 2 settimane e nemmeno tutti i giorni durante il mese di gennaio 2021, inoltre la decisione di ritirare mio figlio era stata causata
dalla loro cattiva gestione della situazione ….la risposta e’ stata ovviamente negativa e l’assistente sociale mi rispose che loro si sarebbero attivati per una figura che aiutasse la maestra….peccato a noi la loro proposta non fosse mai arrivata esplicitamente e che ci abbiano fatto sentire in colpa perche’ nostro figlio non era come gli altri bambini…in quell’occasione mi ricordo chiamai anche l’attuale sindaco, che alla fine mi rispose : Signora non c’e’ stato un incontro tra bambino ed insegnante!
Con l’inizio di una nuova scuola, pensai ahime’ che i problemi fossero finiti, invece all’asilo di Clivio, il passaggio alla scuola materna non e’ indolore…..F.fino a dicembre 2021 su consiglio delle maestre rimane nella sezione Primavera , poi a gennaio 2022 inizia la scuola materna, nella stessa struttura ( privata), ma la maestra inizia a lamentarsi del comportamento di F. ed inizia la “pressione per avere un’insegnante di sostegno” …il bambino alle 13 non dorme e non sta nel lettino come gli altri bambini….per via della pandemia non lo si puo’ inserire in altri gruppi, così iniziano a chiamarmi per andarlo a prendere piu’ spesso….
Avendo un lavoro e non volendo perderlo e le terapie private di F. totalmente a carico della famiglia, contatto la maestra della scuola dell’infanzia di Baraggia, che avevo conosciuto con la Preside l’anno precedente, quando avevano chiesto un incontro con noi genitori a seguito della cancellazione dell’iscrizione alla scuola materna statale (dovuta appunto dal cambio di scuola a Clivio). Nel giro di 1 giorno ed ormai siamo a febbraio 2022, F. cambia scuola ed inizia l’inserimento alla scuola di Baraggia.F. fin da subito trova un ambiente accogliente e pian pianino si adatta a delle nuove regole, compagni etc. grazie al duro lavoro delle fantastiche maestre. Nel frattempo la neuropsichiatra compila la diagnosi funzionale per riuscire ad ottenere il sostegno ed una educatrice dal Comune( le quali sarebbero arrivate solamente l’anno scolastico successivo)…provo nel frattempo anche ad andare ad “elemosinare” un’ educatrice dalla solita assistente sociale del Comune di Viggiu’, la quale mi risponde ovviamente non e’ possibile, ormai il bilancio e’ stato approvato e che comunque siamo gia’ a febbraio e la scuola finisce a giugno ( 4 mesi non sono pochi in ogni caso). Pero’ mi concede la “mensa gratuita” vista la diagnosi funzionale, ma la toglie l’anno successivo a fronte dell’introduzione dell’assegno unico (Euro 165).
Lei si chiedera’ come mai ho aspettato tutto questo tempo per scriverle, ma e’ solamente ora che sono riuscita a mettere insieme tutti i pezzi e soprattutto ho trovato la forza emotiva per poterlo fare e vorrei trasformare il dolore in un aiuto per altri genitori che si trovano o si sono trovati in una situazione simile alla nostra.
Io e mio marito abbiamo potuto permetterci economicamente tutti i vari specialisti che ci hanno aiutato e sostenuto in queste mille difficolta’, non solo dovute alla diagnosi di mio figlio ( momenti molto dolorosi per ogni genitore che si trova in una situazione come la nostra), ma anche causate dalle istituzioni e dalle figure professionali, il cui lavoro sarebbe aiutare le persone che si trovano in situazioni di fragilita’.
La maestra, il coordinatore ( che tra l’altro ho scoperto a maggio 2024 iniziera’ a fare degli incontri di “Philosophy for Parents” finanziati da Regione Lombardia a La Casa di Varese, ma non e’ stato in grado di gestire la situazione di nostro figlio), l’assistente sociale ( in pensione da gennaio 2024 ma presente come consulente ora… tutte le volte che provavo a chiamarla in Comune, incluso l’unico sabato del mese in cui doveva essere disponibile, mai riuscita a parlarle) ed anche il sindaco sono rimaste indifferenti al nostro dolore e difficolta’.
Vogliamo evitare che ad altri genitori venga aggiunto ulteriore dolore e disagio, come e’ successo a noi (risparmio anche “i modi e le maniere” con cui venivo trattata tutte le volte che andavo a colloquio con l’assistente sociale….come se la disabilita’ di un figlio fosse una cosa di cui vergognarsi….le persone che ricoprono ruoli così ‘ importante devono avere le competenze e la sensibilità’ adeguate ).
Questo sfogo è arrivato anche in concomitanza della campagna elettorale, dove l’ attuale sindaco di Viggiù, decanta nel suo programma di aver fatto tante belle cose durante il suo mandato, non le nascondo che e’ una settimana che non riesco a dormire…dice di aver organizzato 1 incontro per i docenti con l’associazione “Spazio autismo” ( non servito a molto agli insegnanti del nido comunale “montessoriano” ad ogni modo) l’organizzazione di Campi Estivi ( ovviamente non inclusivi ed alcuni con l’aiuto del “dottore “coordinatore del nido) e che i servizi sociali hanno aiutato tante persone in difficolta’….mi domando se l’aiuto che hanno dato sia stato lo stesso che abbiamo ricevuto noi…
Si vanta di eventi organizzati per i bambini, tra cui sottolineo molti a pagamento (15 Euro a bambino) ed ovviamente nessuno che tenga conto di eventuali disabilita’( anzi mi ricordo durante una festa di Halloween, mio figlio era quasi riuscito a sporcare con dei colori una persona preposta ai laboratori e la ragazza mi aveva risposto che i vestiti costano …)
Mi ricordo la rabbia e la delusione, di quando ci hanno rifiutato l’educatrice da febbraio a giugno 2022 (mentre le Preside era riuscita a darmi delle ore di sostegno e non finiro’ mai di ringraziarla), per poi leggere che sono stati investiti 600 mila Euro di soldi pubblici per sistemare La Cava Giudici, tra l’altro nemmeno di proprieta’ del Comune ma di un privato. Di fronte alla strada che porta al parcheggio dell’asilo di Baraggia ( da quella strada si accede solo all’asilo ed al suo parcheggio), stanno facendo da mesi lavori ma hanno tolto uno specchio, utile per le macchine soprattutto in uscita…questa mattina sono riuscita a segnalarlo alla polizia, perche’ uscita alquanto pericolosa…1 anno fa hanno tenuto chiuso una strada per il crollo di un muro parziale, creando disagi alle famiglie che vivono in quella zona, costi a carico del privato, mi chiedo come mai li non siano potuti intervenire finanziariamente per aiutare.”