CASTELLANZA Una struttura attenta alle esigenze del territorio, che punta alla sicurezza di lavoratori e pazienti e che investe sulla prevenzione.
Sono queste le tre caratteristiche che, secondo l’amministratore delegato Alessandro Liguori, identificano la Mater Domini di Castellanza.
«Fin dal 2008, quando il gruppo Humanitas ha acquisito la clinica, abbiamo cercato di dare risposta alle esigenze che nascevano dal territorio – dice – È questo che ci ha guidato nella trasformazione degli spazi e nell’apertura di nuovi reparti».
/>L’amministratore delegato ci accompagna a visitare la struttura di Castellanza. Prima tappa nel nuovo reparto di Odontoiatria.
«Questa è una delle novità dell’ospedale – spiega Liguori – aperto da circa un anno, ha già servito 4000 pazienti. Con prezzi calmierati, inferiori anche del 50% rispetto a quelli offerti dai privati».
Di recente l’odontoiatria è stata accreditata dal servizio sanitario nazionale. «Un reparto fortemente richiesto dal territorio».
Ci spostiamo nel Day Hospital medico, a vocazione prettamente oncologica. «Fino al 2008 qui non c’era nulla che si occupava di tumori – spiega Liguori – ora siamo in grado di fornire ai pazienti un percorso integrato per affrontare la malattia a 360 gradi: dalle visite alle operazioni eventualmente necessarie». In questo ambito Mater Domini può anche vantare l’unico mammografo digitale di tutta la provincia di Varese.
Sul fronte della gestione delle emergenze, sono 22 mila gli accessi fatti segnare nel 2010 dal pronto soccorso della Mater Domini, con un aumento dovuto allo spostamento dell’ospedale di Legnano.
Altro fiore all’occhiello della struttura castellanzese è il blocco operativo dedicato alla cardiologia d’urgenza. «Le sale di emodinamica e di elettrofisiologia costituiscono un richiamo che va ben oltre la nostra Regione – afferma orgoglioso Liguori – qui si effettua l’ablazione. Una particolare procedura per la quale siamo un polo di riferimento a livello nazionale, una delle prime 10 strutture in Italia».
Altra eccellenza della clinica: il centro per la diagnosi e la cura delle angiodisplasie. Anomalie dei vasi sanguigni presenti fin dalla nascita che solitamente si aggravano nel tempo.
A livello generale, nel 2010, sono stati 10 mila i ricoveri e 600 mila le prestazioni ambulatoriali.
Ma sul fronte delle liste d’attesa? «Facciamo la prova, mi dica un esame che vuole fare e chiamiamo il servizio di prenotazione». Dopo due minuti scopriamo che la visita dal cardiologo richiesto è disponibile fra tre giorni, utilizzando il servizio sanitario nazionale. «Visto? E senza dover pagare privatamente».
Tiziano Scolari
e.romano
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