La maternità surrogata diventa reato universale: pene severe anche per chi ricorre alla pratica all’estero

La legge punisce i cittadini italiani che ricorrono alla maternità surrogata in Paesi dove è legale. Opposizioni in rivolta, scontro in aula: tra accuse di attacco alle coppie omosessuali e difesa della dignità delle madri e dei bambini, ecco cosa prevede il nuovo disegno di legge.

In un clima di forti tensioni, il Senato ha approvato il disegno di legge che rende la maternità surrogata un “reato universale”, con 84 voti favorevoli e 58 contrari. La Gestazione per Altri (Gpa), già vietata in Italia, sarà punibile anche se un cittadino italiano la pratica in uno Stato estero dove l’utero in affitto è legale. Il testo, promosso dalla deputata Carolina Varchi di Fratelli d’Italia, prevede pene da tre mesi a due anni di reclusione e multe fino a un milione di euro.

L’aula del Senato è stata accesa fin dall’inizio della seduta, con le opposizioni che hanno presentato tre questioni pregiudiziali, tutte respinte. Durissime le critiche, con accuse alla maggioranza di attaccare le coppie omosessuali e di limitare i diritti dei bambini nati da Gpa. Di contro, esponenti del governo e della maggioranza hanno difeso la legge come un passo necessario per la difesa della dignità umana.

Il disegno di legge si inserisce nella legge del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita e introduce il principio che la maternità surrogata è reato anche se commessa all’estero.