L’atteso documentario “La Morte Negata” ha suscitato un profondo interesse mentre ha continuato il suo tour attraverso le sale cinematografiche italiane. L’opera, che affronta uno degli aspetti più drammatici legati all’emergenza Covid, ha offerto un’istantanea toccante delle esperienze vissute dai familiari delle vittime durante il periodo pandemico.
“Ho mio padre in ospedale per Covid, ho capito cosa sta accadendo…Io ho perso mia mamma l’anno scorso, adesso capisco come sono andate davvero le cose…”
Attraverso testimonianze commoventi, il film ha gettato luce sul dolore e lo sconcerto di chi non ha potuto assistere i propri cari in ospedale, né avere accesso alla verità su morti considerate “strane” o non adeguatamente spiegate.
Il produttore Alessandro Amori, fondatore di Playmastermovie, – casa di produzione e progetto benefit indipendente, dal 2020 anche piattaforma online dove si rendono disponibili le produzioni – ha adottato un approccio unico, offrendo il documentario gratuitamente e basando la sua distribuzione su donazioni volontarie. Questa scelta testimonia un impegno genuino nel promuovere la verità e la consapevolezza, piuttosto che perseguire scopi di lucro.
“Un film che mette in luce uno tra i più drammatici aspetti della pandemia, le tante persone decedute in ospedale nella solitudine senza il conforto dei propri cari. Sì entrava in ospedale anche per cause banali e dopo il tampone positivo si perdevano le tracce dei propri cari – spiega Amori nell’illustrare i contenuti del docufilm – un documentario dallo stile asciutto, che poco concede alle facili emozioni”. Il film sta facendo il giro delle sale di tutta Italia dando risposte, seppur drammatiche, a tante, troppe domande”.
L’evento, organizzato dal Gruppo Telegram “Per le Libertà – Parco Comerio” di Varese, si è tenuto venerdì 10 maggio presso l’Auditorium Comunale di Gavirate. Oltre alla proiezione del documentario, il pubblico ha avuto l’opportunità di partecipare a una conferenza interattiva con esperti del settore, tra cui il dott. Paolo Gulisano, Elisabetta Stellabotte e il monsignor Carlo Maria Viganò.
La serata è stata un’occasione unica per riflettere, confrontarsi e approfondire le tematiche sollevate dal documentario, offrendo una panoramica dettagliata di uno dei capitoli più oscuri della recente storia mondiale.