– Chiude la neurologia, allarme accorpamento dei reparti dell’ospedale. La preoccupazione del Movimento Cinque Stelle: «Posti letto già al limite per il bacino di Busto. Chiediamo garanzie che non ci siano riduzioni». L’appello è siglato dal gruppo di Busto e da , consigliere regionale grillina, a proposito delle notizie circa lo smantellamento del reparto di neurologia dell’ospedale di Busto Arsizio, primo passo di una ristrutturazione degli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate, che fa seguito alla creazione dell’Azienda Socio Sanitaria della Valle Olona e che sarebbe «improntata ad accorpare i reparti presenti in entrambi gli ospedali in entità uniche al fine di un risparmio gestionale».
Neurologia è uno dei primi tasselli del percorso avviato dal direttore generale dell’Ass : i posti letto in degenza verranno spostati a Gallarate, probabilmente in estate, mentre gli ambulatori resteranno aperti. La logica è quella di razionalizzazione delle strutture, eliminando i doppioni (altre chiusure riguarderanno l’ospedale di Gallarate, per converso), senza ridurre i servizi essenziali ai cittadini. Ma il gruppo del Movimento Cinque Stelle di Busto chiede chiarezza, invocando un’assemblea pubblica in cui il direttore generale possa illustrare nel dettaglio i piani di razionalizzazione alla popolazione: «Non
siamo a conoscenza della presenza di un piano industriale, di un’analisi dei flussi nonché delle competenze dei rispettivi reparti, e non viene spiegato se verrà mantenuta la totalità dei posti letto e dei posti di lavoro». Oltretutto il numero di posti letto sarebbe «già al limite di quanto previsto dalla normativa – spiegano i grillini – chiediamo delle garanzie che non vi sarà alcuna riduzione dei posti di degenza».
Paola Macchi, consigliera regionale del M5s, aggiunge: «Ci preoccupa molto la direzione che si sta prendendo riguardo la riorganizzazione degli ospedali di Gallarate e Busto. Nonostante la promessa di non provocare disagi all’utenza, si procede con gli accorpamenti di reparti esistenti in entrambi gli ospedali, mantenendone uno soltanto, senza informare i cittadini sui dati e le motivazioni che supportano tali accorpamenti. E si comincia a sentir ventilare un’idea che gira da trent’anni, quella di un unico ospedale fra Gallarate e Busto. Non possiamo pensare di togliere fondi ai servizi per i cittadini per costruire un ospedale quando ne esistono già due sullo stesso territorio attrezzati e funzionanti in cui, tra l’altro, sono stati fatti molti investimenti per strumentazione, costruzione e ammodernamento dei reparti negli ultimi anni».