La noia mortale della nostra politica tra vacanze e voglia di Nutella

Credo che tutti noi possiamo convenire che la Nutella è gustosissima e dona, fosse anche per un istante, una serenità emotiva. Una elegantissima parola per definire il benessere trascendentale dell’uomo. Altrettanto vero, e qui sfido chiunque a contraddirmi, è che la politica, varesina in particolare, è noiosissima, l’opposto giustappunto della Nutella. Qualcuno di più erudito mi potrebbe obbiettare «Che c’azzecca questa elucubrazione: Nutella e politica nulla hanno da spartirsi». Sarebbe vero se l’assioma che sto per proporvi non avesse a fondamento un principio evidente, non mio purtroppo ma di un celeberrimo scrittore che già presagiva lo scontro titanico. «La noia (la politica) è la sensazione che tutto sia una perdita di tempo, la serenità (la Nutella), che niente lo sia».

Dobbiamo sforzarci di trovare il modo di spalmare, e quindi di elargire un po’ di serenità, alla noiosa politica varesina. Interpellata l’azienda produttrice ed avendo ricevuto un rifiuto imperativo ad amalgamare le due sensazioni: «mai e poi mai potremmo autorizzare una simile miscela». Urca, ci siamo detti. L’impresa a quel punto si presentava più ardua del previsto. Dopo settimane di incontri, riflessioni, tavole rotonde la verità e la soluzione all’enigma si è balenata a ciel sereno e si è materializzata dietro una parola, un’unica parola: vacanze. Tra Natale e l’Epifania tanti giorni di vacanze, tanti momenti di serenità, tanti politici varesini in montagna, nessun consiglio comunale, nessuna polemica sterile, si spera, una grande sensazione di vuoto politico. Una gran scorpacciata di Nutella.