«La normalità è tornata in fretta». Ma ora si teme il picco influenzale

Il direttore generale Bravi commenta l’affluenza di ieri al Pronto Soccorso del Circolo: «Aggravate le patologie degli anziani». Sessa: «Casi di influenza in aumento»

«E’ il solito problema del lunedì, che è un momento di particolare tensione perché arriva dopo il fine settimana, in questo caso anche dopo le feste. Ma (ieri per chi legge) alle 14 la situazione non era più critica rispetto ad altri momenti a cui siamo abituati».

Così il direttore generale dell’azienda ospedaliera commenta l’affluenza di ieri al Pronto Soccorso del Circolo, e continua: «Non abbiamo chiuso i posti letto di medicina chiedendo uno sforzo speciale ai medici. E’ vero, un medico era assente, cosa che però ha causato disagi soprattutto al personale, non agli utenti. Sicuramente c’è stato un aggravamento delle patologie che interessano gli anziani; dalle Rsa, per esempio, sono arrivati soggetti molto critici».

Per quanto riguarda l’influenza, il peggio deve ancora venire. «Non siamo ancora nel picco dell’influenza, ma i casi sono aumentati nelle ultime due settimane – conferma il medico sentinella – Il picco è atteso per questo mese. Quando ricominceranno le scuole, ci sarà una maggiore diffusione dell’influenza nell’età pediatrica e i casi aumenteranno sensibilmente. La novità di quest’anno è che il picco dell’influenza anticiperà di circa tre settimane rispetto al solito, non a caso durante queste vacanze si assiste a un importante incremento di casi».

I dati dell’Istituto superiore della sanità non sono ancora stati pubblicati, ma in alcune Regioni il virus ha raggiunto l’8 per mille. In tutta Italia, si contano mezzo milione di casi.

Quest’anno il virus non appare essere particolarmente temibile. «Si tratta di un’influenza classica. Bisogna fare attenzione ai bambini piccoli e agli anziani, che sono coloro che possono presentare complicanze. Solitamente, per adulti sani, la malattia si risolve in quattro o cinque giorni» spiega Sessa.

L’incubazione del virus è di due giorni mentre i sintomi restano la febbre, i disturbi gastrointestinali e una generale stanchezza. Il contagio avviene per via aerea, per esempio attraverso un colpo di tosse.

Per contagiare una persona non bisogna per forza essere malati. Il paziente risulta essere contagioso fin dal giorno precedente alla comparsa dei sintomi dell’influenza. Per prevenire il contagio è utile lavare spesso le mani, non frequentare ambienti affollati e consumare alimenti ricchi di vitamina C.