Dovrà rispondere di violenza sessuale il cliente di una prostituta costretta a subire un rapporto sessuale non protetto. Una prestazione erotica contro la propria volontà: peraltro dai primi riscontri pare che il cliente, della zona di Castellanza, non avesse neppure pagato il servizio per intero. Uno sconto sulla prestazione che l’uomo si era garantito da solo. Ma lo hanno smascherato i carabinieri.
L’incontro con la “lucciola” sulle strade di Busto Arsizio rischia di pesare parecchio. Nelle ultime ore i carabinieri di Busto Arsizio, grazie ad una breve attività di indagine svolta dai militari della stazione di Castellanza, lo hanno individuato e denunciato per violenza sessuale. Una storia di costrizione che finirà in un’aula di tribunale, per la quale l’uomo rischia davvero tantissimo.
Secondo la ricostruzione investigativa il cliente della giovane prostituta si sarebbe appartata dopo aver raggiunto un accordo economico per la prestazione sessuale. Ma quella che per la donna doveva essere una normale giornata di lavoro si è trasformata in un incubo. Una volta in intimità, infatti, i due si sono scambiati le prime effusioni, ma nel giro di pochi istanti la situazione si è ribaltata in modo clamoroso. Perché a un certo punto il cliente l’avrebbe obbligata, dietro minaccia, a consumare un rapporto sessuale non protetto.
Una circostanza che non avrebbe trovato per nulla d’accordo la ragazza che invece si era detta d’accordo ad avere un rapporto sicuro. Sempre secondo la ricostruzione investigativa, i carabinieri sono intervenuti nella vicenda poiché alcuni automobilisti avrebbero notato una lite molto animata in mezzo alla strada (avvenuta dopo il rapporto). Giunta la pattuglia, nel frattempo, l’uomo si era già allontanato ma la “lucciola” ha raccontato la propria versione dei fatti.
La presunta vittima della violenza avrebbe raccontato quanto accaduto e la ragione del litigio (aggravata dal fatto che il cliente non aveva neppure tutto il denaro necessario per pagare la prestazione). Grazie ad alcune immagini di videosorveglianza i militari sono risaliti alla targa dell’auto del cliente e alla sua identità, denunciandolo.