La Pallacanestro Varese volta pagina: Herman Mandole non è più il capo allenatore della squadra biancorossa. La decisione, maturata nelle ultime ore, non è stata una rottura traumatica, ma una scelta condivisa tra il tecnico argentino e il general manager Luis Scola. Un passo indietro ritenuto necessario per tentare di risollevare una squadra che ha smarrito identità, certezze e risultati.
L’addio di Mandole non è legato a una questione contrattuale – l’allenatore aveva un accordo fino al 2026 con opzione per il 2027 – ma alla necessità di un cambio di rotta radicale. Arrivato nel 2022 con il compito di sviluppare i giovani, il coach argentino era stato promosso capo allenatore nell’estate del 2024 dopo il mancato rinnovo di Tom Bialaszewski, il cui ingaggio pesa ancora sul bilancio societario fino al 30 giugno 2025.
Il suo esonero, per quanto doloroso, era ormai inevitabile: la squadra si trova in un’impasse tecnica e mentale da cui non sembra in grado di uscire. Pur essendo stato per anni il braccio destro di Pablo Prigioni nella Nazionale argentina, Mandole non è riuscito a trasmettere un’identità chiara al gruppo, e la società ha ritenuto che fosse il momento di voltare pagina.
Verso un tecnico straniero: il club cerca un nome di esperienza
Ora l’attenzione si sposta sulla scelta del nuovo allenatore. La dirigenza sembra orientata a guardare oltre i confini nazionali, con un forte interesse per un tecnico straniero in grado di portare una visione nuova e un’impronta più definita alla squadra.
La soluzione interna rappresentata da Marco Legovich, che pure è stata presa in considerazione, appare al momento in secondo piano. La società sembra intenzionata a puntare su un profilo più esperto e con una prospettiva internazionale, nella speranza di imprimere una svolta decisiva a una stagione finora deludente.