La Polmonite è la principale causa di morte infantile nel mondo

Malattia infiammatoria che colpisce polmoni e bronchi, a rischio soprattutto bambini e anziani

In Italia vengono diagnosticati oltre 200mila casi ogni anno. Nei Paesi Occidentali è la prima causa di morte per infezione. È la polmonite, una malattia infiammatoria che colpisce il tessuto polmonare ed eventualmente i bronchi.

A rischio sono soprattutto gli over 65 perché il loro sistema immunitario è meno efficace nelle sue capacità di difesa e perché, spesso, sono aggravati da patologie sia croniche sia respiratorie, come la broncopneumopatia cronica istruttiva, sia a carico di altri organi come le cardiopatie, l’insufficienza renale, il diabete.

Per gli over e 65 la polmonite può essere devastante, come provano i dati della SIP, Società Italiana di Pneumologia.

Ma la malattia colpisce a tutte le età, con un aumento significativo dei casi dai 50 anni in su. La polmonite è anche la principale causa di morte infantile nel mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che ogni anno uccida 1,2 milioni di bambini con meno di cinque anni (il 18% complessivo dei decessi si riscontrano in questa fascia d’età): più di AIDS, malaria e tubercolosi insieme.

La polmonite può essere legata all’infezione causata da batteri, virus, parassiti e miceti.

Questi microrganismi patogeni colpiscono più facilmente quando il sistema immunitario è fragile, quindi bambini piccoli e anziani. Il principale fattore di rischio è il fumo, al quale si aggiungono alcolismo, malnutrizione e scarsa attività fisica. Anche l’inalazione di liquidi o di sostanze chimiche può determinare la malattia la cui forma più comune é causata dal batterio Streptococco pneumoniae, o pneumococco.

I sintomi possono variare a seconda dell’età del paziente.

Nei bambini e nei soggetti più giovani si presenta con febbre elevata cui si aggiungono spossatezza, tosse e, in alcuni casi, dolore al torace e difficoltà nel respirare.

Nei pazienti più anziani la febbre è spesso assente.

Per effettuare la diagnosi si tiene principalmente conto della sintomatologia. Per avere una conferma è necessaria una radiografia toracica. Tuttavia, nel 10/15% dei casi nemmeno la radiografia basta, in quanto le lesioni possono non essere visibili. L’esame che può sciogliere ogni dubbio è una Tac del torace.

Per ridurre le probabilità di ammalarsi, gli esperti consigliano di smettere di fumare e proteggere naso e gola dal freddo.

Perché questo batterio non si “prende” per contagio, ma vive nella zona naso-gola.

Alcuni fattori, però, come per l’appunto il freddo e il fumo possono allentare le maglie del sistema immunitario locale. Così, il batterio lascia il suo normale habitat e si diffonde nel sangue, fino a raggiungere i polmoni. Ed ecco che, soprattutto in chi ha già un organismo indebolito, può provocare un’esagerata infiammazione e, quindi, la polmonite. Questa strada può essere sbarrata dalla vaccinazione antipneumococcica. Sottoporsi al vaccino è senza dubbio la miglior prevenzione. Per ridurre ulteriormente le probabilità di contrarre la polmonite, al vaccino andrebbe abbinati uno stile di vita attivo e sano.