La protesta degli sfrattati arriva fino a casa Bossi

AZZATE La protesta degli sfrattati di Azzate arriva in casa di Umberto Bossi: una visita a Gemonio per sensibilizzare il Senatur sulla battaglia che da giorni i residenti chiamati allo sgombero stanno portando avanti.
Ieri mattina, dopo il sit in di protesta di venerdì notte allo scadere del’ultimatum, una ristretta delegazione formata da cinque persone in rappresentanza degli abitanti del residence “I Sette Laghi” di Azzate ha fatto tappa all’abitazione di Gemonio dello storico leader della Lega Nord per consegnare un documento.

Il Senatur è rimasto in casa ma i ragazzi del residence hanno consegnato un plico di alcune pagine, contenente la storia e le ultime vicissitudini attraversate dal residence finito sotto sequestro, a un uomo della scorta che ha raccolto il materiale da dietro il cancello. «Siamo venuti qui – dice Daniele Scandroglio rivolgendosi all’uomo della scorta – perché ci farebbe un gran piacere poter parlare con l’onorevole Umberto Bossi. Se Bossi non può scendere perché è impegnato – aggiunge – vorremmo che ricevesse questa documentazione relativa alla situazione del nostro residence. Vorremmo che venisse a conoscenza diretta di come stanno le questioni, di come un sindaco del suo stesso partito sta gestendo la vicenda».

L’uomo del personale di Bossi ha ascoltato le parole del capo-delegazione per alcuni minuti impegnandosi poi a consegnare al Senatur il materiale che i ragazzi avevano portato a Gemonio. Una richiesta ferma ma pacifica com’è stato finora nello stile di chi sta portando avanti la protesta che va avanti ormai da oltre una settimana. Dopo aver ricevuto l’impegno che il plico sarebbe stato consegnato a Bossi la delegazione ha abbandonato Gemonio facendo poi rientro al residence.

«A questo punto – dice Scandroglio – mi aspetto una chiamata, sappiamo che non è facile ma confidiamo nel fatto che Bossi possa darci una mano. Un incontro sarebbe un sogno, noi gli abbiamo dato i nostri numeri di riferimento, abbiamo spiegato alla persona con cui abbiamo parlato che il sindaco di Azzate sta facendo cose che non hanno alcuna logica. Ci siamo rivolti a Bossi anche perché il sindaco fa parte del suo partito ed era giusto fargli sapere che all’interno del residence ci sono anche tanti militanti della Lega rimasti profondamente delusi da come questa amministrazione si è comportata».

Gli abitanti del residence hanno lanciato un messaggio alle istituzioni perché si arrivi a un’intesa che possa evitare le conseguenze più drastiche: «C’è la massima disponibilità – dicono – per effettuare qualunque tipo di accertamento ma quello che chiediamo è che ci si possa sedere attorno a un tavolo e ragionare per trovare una soluzione. Il problema – concludono – è che da parte del Comune non c’è mai stata la volontà di dare una mano tanto da aver annullato nel recente passato ben sei incontri già programmati».

b.melazzini

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