Più che positivo il bilancio del primo anno della nuova Scuola di Formazione triennale in Psicomotricità germogliata a ottobre in via Griffi, nel cuore del centro pedonale, che apre ora le iscrizioni al triennio didattico 2017-2020.
«La psicomotricità è un approccio educativo preventivo attento alle esigenze ludiche e di divertimento, finalizzato al mantenimento della qualità della vita e del benessere della persona, neonato, bambino, ragazzo adulto o anziano che sia», spiega , oltre 40 anni di esperienza, fondatore e direttore scientifico della scuola.
«Quella dello psicomotricista è una professione con un’origine antica e un futuro promettente», spiegano i promotori della scuola nata dalla partnership tra il Centro studi di Psicomotricità relazionale di Masnago e l’impresa sociale Energheia. Il riferimento è agi ultimi Programmi operativi nazionali del Miur che indicano «la psicomotricità fra le attività che vanno proposte e promosse nei diversi moduli come modalità efficace per realizzare gli interventi di sostegno agli studenti con fragilità, stranieri o con disabilità».
Nata come laboratorio di pratiche e di pensiero ad alto impatto innovativo e creativo sia nel metodo sia nell’elaborazione teorica, la scuola basa la sua proposta su alcuni principi cardine: apprendere dall’esperienza, costruire saperi, e soprattutto formarsi alla relazione attraverso la ricerca su di sé.
Aderisce a questi principi una squadra di docenti di alto profilo, tra cui Luisa Formenti (psicopedagogista docente del Master universitario di Bologna e segretaria dell’Associazione degli Psicomotricisisti), e poi ricercatrici e docenti universitarie tra cui Marina Protasoni (Insubria) Linda Casalini (Cattolica) e Laura Bonica (Genova e Torino). E ancora Nuccio Puleio, già direttore con André Lapierre della Scuola Triennale di Alessandria, Stefania Guerra Lisi, ideatrice del metodo della Globalità dei linguaggi in musicArterapia e Victor Manuel Garcìa, tra i fondatori del metodo di analisi della relazione cui fa riferimento la psicomotricità relazionale.
Oltre all’aspetto scientifico, la nuova Scuola di Psicomotricità persegue una mission sociale, messa in pratica in collaborazione con una serie di Istituzioni (Comune di Varese e Ufficio scolastico provinciale in primis, ma anche residenze per anziani e disabili) e i vari interventi in diverse scuole e asili della città. Alcune lezioni si svolgono poi «a porte aperte» e diventano occasione per aggiornamento e formazione per educatori e docenti varesini di ogni ordine e grado.
L’accesso alla Scuola prevede un colloquio motivazionale con Soru (appuntamento prenotabile allo 0332.225.552). Saranno accolti massimo 20 corsisti, diplomati o laureati, interessati a specializzarsi in ambito sociale ed educativo attraverso il percorso di crescita personale e lavorativo, offerto dalla scuola.