Erin K porta live “Little Torch” al Twiggy di Varese.
La cantautrice londinese, ma trapiantata negli U.S.A. da qualche tempo, porta l’etichetta di “reginetta dell’antifolk” di cui è considerata la rappresentante di punta.
Tornerà domani, giovedì 27 aprile nel locale di via De Cristoforis 5, dove dalle 21.30, lancerà il suo nuovo album.
Pubblicato per La Tempesta, il disco è stato realizzato con la produzione artistica di Andrea Appino degli The Zen Circus e vede la partecipazione di Roy Paci, Enrico Gabrielli, Simone Padovani (già batterista con Bobo Rondelli) e parte degli Zen Circus stessi.
Sono stati tre i singoli che hanno anticipato l’uscita: “Pay to Play” con un video realizzato in Sicilia dal collettivo catanese Ground’s Oranges in una sorta di teatro mobile e perpetuo che si ripete ciclicamente; “Assholio”, una clip animata con protagonisti dei buffi ibridi animali scaturiti dalla penna della stessa Erin e, proprio qualche giorno fa, “No Control”, con un suggestivo video girato in Islanda.
Sono tre delle dieci tracce del primo album dai testi autobiografici e dalle melodie spensierate e accattivanti che si mantengono fedeli alla vocazione dell’artista: racconti lievi, leggeri e ironici, ma mai banali, arricchiti da arrangiamenti musicali nuovi e più pieni.
Dopo il fortunato tour autunnale che l’ha vista aprire alcuni concerti degli Zen Circus e la tappa bolognese di Dente, ha fatto ritorno in Italia per una nuova serie di concerti – circa 30 in 5 settimane – che apre oggi e andrà avanti fino a fine maggio con l’intento di regalare un assaggio di ciò che contiene il lavoro d’esordio.
Ad accompagnarla sul palco ci sarà una ben collaudata formazione tutta al femminile: le Ginger Bender – Jeanne Hadley a basso, cori e ukulele e Alessandra Di Toma a chitarra elettrica e cori – e Giulia Formica dei Julie Ant alla batteria.
Un passo importante per Erin Kleh che ha imbracciato la chitarra acustica pochi anni fa, scoprendo anche la propria duttilità nella scrittura di testi, nel mettere insieme canzoni stravaganati ed eccentriche, ma anche oneste e sincere che hanno destato immediatamente l’attenzione della scena anti-folk londinese attratta dal suo stile unico e personale.
Carismatica e magnetica non è sfuggita alla stampa specializzata.
Un crescendo contino di consensi l’ha portata dalle esibizioni nei localini col suo gruppo alle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Londra 2012, passando per il Festival di Edimburgo, fino ad arrivare a conquistare due templi della musica come l’Union Chapel e il Bush Hall a Londra.
Dagli States continua a realizzare i suoi pezzi che ha già portato in tour in Italia per due volte, nel 2013 e poi ancora nel 2014.
Dopo il periodo di pausa, per dedicarsi alla scrittura di nuove canzoni, Erin è rientrata in studio, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, per registrare il suo primo e vero album ufficiale. E lo ha fatto proprio in Italia, a Livorno, affidandosi alla produzione artistica di Appino.