La replica di Trenord sul “caso Dahò”: “Dichiarazioni gravi, false e diffamatorie”

La polemica sul risarcimento chiesto dall'azienda al rappresentante dei pendolari che in un comunicato stampa aveva denunciato disservizi relativi ai treni Donizetti sulla linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano. Per completezza d'informazione pubblichiamo la nota della società

MILANO – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Trendord in relazione al nostro articolo di oggi (leggi QUI) che, riprendendo una nota del Pd lombardo, dava conto della richiesta di risarcimento avanzata dalla stessa azienda nei confronti di Giorgio Dahò, storico rappresentante dei pendolari lecchesi, a seguito di un comunicato stampa da lui diffuso su presunti disservizi riguardanti i nuovi treni “Donizetti” sulla linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano.

La posizione di Trenord

Trenord ha diffidato il signor Dahò a seguito di alcune sue dichiarazioni fortemente lesive della reputazione dell’azienda, nonché false e pretestuose.

Nello specifico, il signor Dahò in un comunicato diffuso lo scorso 9 maggio ha sostenuto che Trenord avesse riesumato “i vecchi vagoni ‘Media distanza’ dai vasti depositi di rottami accantonati sui binari morti”. È un’affermazione grave, che mette in dubbio la costante attenzione posta alla sicurezza dell’esercizio ferroviario, e si aggiunge nel testo ad altre asserzioni false e diffamatorie, come il fatto che i Donizetti siano “inutilizzabili”, quando ancora oggi circolano sulla Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano. 

Ulteriore prova della falsità delle affermazioni fatte giungerà da lunedì 10 giugno, quando sulla Milano-Tirano e in Valtellina circoleranno solo treni di nuova generazione, cioè Coradia e Donizetti. 

Trenord ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo con i rappresentanti dei viaggiatori – compreso il signor Dahò – quando è condotto con senso di responsabilità, rispetto reciproco e attinenza alla realtà.