La ricerca scende in piazza In migliaia s’appassionano

L’obiettivo è stato quello di rendere noto al grande pubblico, migliaia di persone, quanto avviene all’interno dei laboratori universitari grazie alla preziosa opera dei ricercatori.

E ha colto nel segno, a giudicare dalla significativa risposta della gente in termini di interesse e partecipazione. L’università dell’Insubria ha organizzato ieri una serie di iniziative nell’ambito della manifestazione di respiro europeo “La notte dei ricercatori”, dando visibilità a tutti i dipartimenti scientifici dell’ateneo; “notte” che, in realtà, è stata un’intera giornata ricca di appuntamenti che hanno avuto come sfondo il campus di Bizzozero e il centro città.

Al mattino, oltre 900 studenti delle scuole varesine – dalle primarie alle superiori – hanno raggiunto la sede accademica per assistere a lezioni e laboratori fra i più svariati: dall’informatica all’economia, passando per la biologia molecolare, l’uso delle innovative stampanti 3D e persino dall’incontro ravvicinato con un pipistrello di due mesi.

Uno spirito ancora più autentico dell’evento si è respirato nel pomeriggio in piazza Monte Grappa, dove la scienza – sotto forma di stand presieduti dai dottorandi – è letteralmente scesa per strada attirando l’attenzione di bambini e famiglie convenuti: il gioco del “memory” è diventato allora un modo per presentare l’attività del dipartimento di Biotecnologie ed i suoi studi sugli antibiotici; un microscopio – attraverso il quale i più piccoli hanno potuto osservare dei veri batteri – ha rappresentato l’occasione per far luce sulla ricerca del laboratorio di Microbiologia Ambientale e Molecolare; i più piccoli sono rimasti poi affascinati anche dal procedimento di estrazione dei coloranti naturali dagli spinaci e dalla selezione del dna dei pomodori e del proprio corpo, utilizzando la saliva.

Tutto questo in un contenitore che ha compreso delle visite guidate alla chiesa di sant’Antonio alla Motta, la “chimica golosa” (una sorta di “pasticceria del vero” tenuta con la collaborazione dell’Agenzia formativa della Provincia di Varese) ed un gran finale in concerto, sempre alla Motta, con il direttore del coro dell’Insubria e : «Abbiamo colto un’importante occasione di avvicinare il mondo universitario alla città – ha commentato soddisfatto il rettore dell’ateneo – Cogliere l’entusiasmo dei più giovani è stato qualcosa di molto gratificante».

Tra gli avvenimenti pomeridiani, spazio anche all’associazione Libera e alla compiuta mappatura dei beni sequestrati alla mafia in Lombardia (958 in regione e 76 solo nella provincia di Varese): la coordinatrice varesina, quella nazionalei e le docenti di diritto penalee hanno fatto luce sulla criminalità organizzata che agisce nel Nord Italia, sulla confisca come strumento di lotta e sulle problematiche che attengono al riutilizzo dei beni sottratti alla malavita.

Alla “Notte dei ricercatori” ha aderito anche l’università Carlo Cattaneo di Castellanza. Presso la sede si è tenuto il laboratorio “Imparare facendo… preferibilmente sbagliando!” con la Kart Factory, ovvero un percorso di sviluppo pratico delle conoscenze manageriali ad appannaggio degli studenti delle scuole del territorio, mentre in mattinata è stata la volta di seminari condotti dai professori della Liuc su vari temi, dal Made in Italy alla moda sostenibile.

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