VARESE Si chiama Matilde Colli l’insegnante di francese in pensione divenuta falconiera. Matilde abita ad Avigno e, da circa sette anni, si è appassionata ai rapaci e all’antica arte della Falconeria.
«Sette anni fa – racconta – ho conosciuto a VareseCorsi Fabrizio Piazza, gran maestro e fondatore del Circolo Falconeria Maestra – sono sempre stata interessata ai rapaci, ma grazie a Fabrizio questo interesse è diventato passione».
Matilde, dallo scorso giugno, ha una compagna speciale,
Eos: un Girifalco proveniente dal nord Europa di quasi un anno. «Tutti i giorni andiamo a volare (si dice così in gergo quando si esce con il falco), quando la stagione della caccia con il falco è aperta, andiamo a caccia».
Infatti, Matilda ha preso la licenza di caccia fondamentale anche per saper riconoscere le varie specie d’uccelli: se, ad esempio, Eos tentasse di cacciare un pettirosso, razza protetta, o un merlo, il cui periodo di caccia al momento è chiuso, Matilde deve saperlo governare e richiamare il girifalco con il logoro.
È qui che si esprime al massimo la sintonia tra falconiere e falco. «A un mio fischio, segnale o gesto, Eos scende in picchiata: è un’ottima cacciatrice di fagiani e germani reali». Armare i falchi significa prepararli per la caccia. Il guantone in cuoio è di fondamentale importanza per tener il falco in pugno e per evitare di rimanere feriti dagli artigli.
Matilde, insieme a Fabrizio, è l’unica che può avvicinarsi e toccare Eos: se un estraneo tentasse un contatto fisico, Eos lo attaccherebbe immediatamente. «Sono animali che esprimono la propria fedeltà al padrone – spiega – ti fanno capire ciò che vogliono e riconoscono perfettamente il proprio padrone». La Falconeria oggi non è solo caccia ma è anche tradizione e spettacolo.
Il servizio completo sul giornale in edicola lunedì 28 gennaio
s.bartolini
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