Galli-Cavalotti, un ballottaggio che vale una provincia. Dopo i risultati del primo turno, sarà la sfida di domenica a Tradate a decidere l’andamento delle elezioni amministrative in Provincia di Varese. Pd e Lega, le due forze maggiormente rappresentative, quelle che hanno messo in campo due figure di rilievo provinciale nella sfida, si giocano la vittoria o la sconfitta di questa tornata elettorale proprio al ballottaggio di Tradate. Tanto più dopo che a Cassano Magnago, l’altra città
sopra i 15mila abitanti al voto domenica 11 giugno, la lista del sindaco uscente Nicola Poliseno, una civica appoggiata da Forza Italia e dal centrodestra eccetto la Lega Nord, ha sbaragliato il campo spedendo ancora una volta all’opposizione sia il Carroccio che i Democratici. Per i due partiti maggiori, a Tradate come in Provincia in questo momento, le elezioni potranno dare un risultato complessivamente soddisfacente solo con la vittoria di Tradate. Ma fin da subito si sapeva che la sfida di Tradate era la sfida che faceva provincia: l’ex presidente di Villa Recalcati contro l’ex “assessore” che ha messo in discussione i conti del suo predecessore, l’unica città di rilievo in cui le due coalizioni si presentavano nella loro forma tradizionale, centrodestra contro centrosinistra. Il ballottaggio sposterà anche i conti per le prossime elezioni di secondo livello in Provincia: con la vittoria di Galli infatti, come aveva calcolato il segretario provinciale del Carroccio Matteo Bianchi, il centrodestra passerebbe al 55% di consensi ponderati, provocando un vero tracollo del centrosinistra, che a quel punto non avrebbe più i numeri per mantenere salda la guida della Provincia alle prossime elezioni previste nel 2018.