La sfuriata a Striscia lascia il segno Il sindaco querela Vittorio Sgarbi

MORAZZONE La questione di Villa Bianchi, l’edificio storico abbattuto a Morazzone, finisce in tribunale. Il sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi, ha querelato Vittorio Sgarbi per le pesanti affermazioni pronunciate ad inizio novembre ai microfoni di Striscia la Notizia. Ieri mattina alle 9.30, accompagnato dal legale del comune di Morazzone (l’avvocato Gianfranco Orelli), il borgomastro del paese ha depositato al tribunale di Varese una corposa documentazione a sostegno della querela per diffamazione promessa già da tempo al vulcanico critico d’arte

Vittorio Sgarbi. «Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto ho già affermato in passato – ha detto il sindaco Bianchi -, ora torno ai miei impegni di sindaco e sulla questione parlerà esclusivamente l’avvocato Orelli che è stato incaricato dall’amministrazione a tutelare gli interessi del comune e del sindaco. Gianfranco Orelli non è nuovo a questo tipo di azioni legali, in passato si era già occupato ad esempio della querela seguita all’articolo di Gian Antonio Stella, ho la massima fiducia in lui e nelle sue capacità».

Il sindaco Matteo Bianchi ha specificato poi che l’azione legale intentata contro Sgarbi è basata sulle affermazioni rilasciate dallo stesso davanti alle telecamere del tg satirico di Mediaset, un autentico show in cui uno Sgarbi furioso aveva accusato il Comune di Morazzone di aver avallato un comportamento definito «mafioso», accusando inoltre il Comune di aver scelto di fatto di non tutelare la villa liberty, da poco abbattuta da un imprenditore edile per fare posto ad una nuova palazzina. Una villa che nei mesi precedenti era stata già oggetto delle attenzioni di Sgarbi, che si era prodotto in una serie di appelli pubblici al buon senso, chiedendo che il gioiello architettonico venisse tutelato. La tutela che non è però mai arrivata nonostante i ripetuti tentativi, operati anche dallo stesso comune, di bloccare le legittime velleità del proprietario. «La querela – specifica poi Bianchi – è stata fatta sulle affermazioni rilasciate a Striscia, ma la documentazione presentata è molto ampia e comprende i numerosi articoli pubblicati nelle settimane successive sui giornali di tutta Italia». Se da un lato il sindaco dice di non volerne sapere più nulla, affidandosi alle capacità del proprio legale, dall’altro fatica a nascondere il coinvolgimento in una vicenda che è passata come un uragano nei primi mesi del suo mandato da sindaco di Morazzone. Ora se ne parlerà in tribunale, dove Sgarbi dovrà vedersela con un triplice attacco frontale. La querela depositata da Bianchi è infatti sostenuta su tre fronti: quello personale di Matteo Bianchi, quello del sindaco di Morazzone e quello del Comune di Morazzone (e quindi della comunità morazzonese).

b.melazzini

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