La squadra trovi la forza per uscirne

Il commento di Francesco Caielli dopo la sesta sconfitta consecutiva della Openjobmetis Varese

Ci vuole un colpo di reni oppure un colpo di genio. Ci vuole un’invenzione, una follia, una mattata. Ci vuole qualcosa, e ci vuole subito: prima che questa crisi si avviluppi attorno a sé stessa e trascini tutti in un buco nero sinistramente simile a quello del 2008.
Ci vuole una vittoria, certo: ma siccome le vittorie non arrivano per caso (così come le sconfitte non arrivano per sfortuna), bisogna tornare a creare le condizioni perché

possa arrivare una vittoria. Bisogna fare in modo che questa squadra ci convinca che non c’eravamo tutti sbagliati e che i botti dell’esordio non erano finti. Come? Eh, fosse facile. Convinti che a Cremona sia andata in scena la versione più brutta di Varese da qualche mese a questa parte (nemmeno la squadra di Frates aveva mai messo in campo tanta pochezza di spirito), proviamo a capire che strada prendere per tirare una riga e ricominciare.
Intervenire? E dove? Certo, cambiando quel Daniel che sembra sempre di più un corpo estraneo a questa squadra: ma per prendere un centro forte servono i soldi, quindi lasciamo perdere. Cambiando allenatore? Per carità, perché non è un caso se la Openjobmetis più spenta e svogliata dell’anno sia arrivata nella partita in cui in panchina il Poz non c’è andato.
E allora? Allora c’è bisogno di mettersi in testa che questa squadra e questa società devono trovare dentro di sé la forza per venirne fuori. Senza aspettarsi aiuti dall’alto, senza dar la colpa alla sfiga o ai giornalisti cattivi che danno le pagelle e si permettono di criticare. Le risorse – umane, ma anche caratteriali – ci sono: facciamo in modo che vengano fuori. Il credito con la gente sta per finire, così come si è esaurito il bonus degli errori a disposizione di tutti. Adesso giochiamo a basket, ok?