«Vi presento Mario. Oggi Mario avrebbe voluto andare a Milano, perciò si è recato in Stazione. Una volta arrivato scopre che non può raggiungere il binario 5 da dove parte il suo treno. Non ci sono infatti ascensori e l’accesso al sottopassaggio è una scala priva di qualsiasi attrezzatura idonea al trasporto di carrozzine. Chiede al personale delucidazioni: gli viene riferito che deve avvertire mezz’ora prima in modo da far arrivare il treno, qualora possibile, al primo binario. Tutto ciò non sarebbe comunque sufficiente a garantire che Mario riesca a salire effettivamente sul treno poiché, nella maggior parte dei casi, il gradino fra la banchina ed il treno è troppo alto per le carrozzine. Questo accade alla Stazione di Busto Arsizio nel mese di Maggio 2016. Oggi Mario non è andato a Milano. Eliminiamo le barriere architettoniche».
Queste parole di denuncia giungono dal profilo Facebook di , candidato alle amministrative di Busto Arsizio sotto gli stemmi di Forza Italia. Carmine ha lanciato il sasso, noi lo abbiamo raccolto decidendo di approfondire meglio la questione. Abbiamo perciò contattato Gorrasi per qualche dettaglio in più: «Mario è un caro amico con cui spesso vado al cinema, e mi ha fatto presente questa situazione. Insieme siamo andati a verificare il problema, che è però di competenza delle Ferrovie dello Stato più
che del Comune. Recentemente so che è stato fatto un ingente investimento su scala nazionale proprio per eliminare le barriere architettoniche, ed è in previsione che ne venga disposto un altro a breve. Però Busto Arsizio è uno snodo ferroviario importante, non una piccola stazione, e nel 2016 bisognerebbe essere già attrezzati per situazioni di questo genere. Il problema non riguarda solamente però i portatori di handicap, ma anche le mamme con i passeggini. Sarebbe dunque tempo di intervenire».
Il problema delle barriere architettoniche è arcinoto, a dirla tutta, ed è grave che una stazione importante come Busto non sia ancora dotata di attrezzature idonee. Abbiamo interpellato anche , che in stazione ci lavora come edicolante: «La realtà è che tutto è rimasto come negli anni scorsi. So che qualcosa si sta muovendo, me lo auguro, però mi sembra grave che in tutti questi anni non sia stato possibile installare almeno un ascensore. Non mi sembra una richiesta così esagerata, perché basterebbe per risolvere parecchi problemi, non solo ai portatori di handicap ma anche a quelle mamme che devono trasportare i passeggini. A mio modo di vedere è una questione di buon senso. Il problema persiste da anni, così come da anni la stazione viene snobbata. E non credo che la responsabilità sia solo di Ferrovie dello Stato. Molti disabili hanno già segnalato, più volte, il problema, ma nulla è stato fatto».