La strategia alternativa del governo fa sobbalzare la Lega bustocca

Il consigliere Albani: «Quando la proponevamo noi venivamo accusati di razzismo»

– Profughi, la «strategia alternativa» invocata dal governo Gentiloni fa sobbalzare la Lega Nord bustocca. «Quando le stesse cose le dicevamo noi, per la vicenda di via dei Mille, venivamo tacciati di demagogia dal Pd» fa notare il consigliere comunale del Carroccio Alessandro Albani, che riporta alla luce la questione del centro di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo. L’occasione per far riemergere la questione nel dibattito politico cittadino sono le recenti dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni sulla necessità

di rimpatriare i profughi: «Finalmente anche il governo apre gli occhi e cerca una soluzione. Peccato che quando eravamo noi della Lega a Busto a chiedere i rimpatri, il Pd locale ci accusava di demagogia. Ma avevamo ragione noi» afferma Albani, che nei giorni scorsi ne ha discusso a quattr’occhi con il noto giornalista Mario Giordano, autore del volume “Profugopoli” (in cui, tra i casi messi all’indice riguardo al «business dei profughi» riporta anche la vicenda della palazzina dell’ex Cral Enel di via dei Mille, gestita ormai da quasi tre anni dalla cooperativa, inizialmente azienda agricola, di Katiusha Balansino e Roberto Garavello). «È stato già più volte dimostrato come la maggior parte dei richiedenti asilo ospitati in via dei Mille siano soltanto dei “finti profughi”, in quanto pochissimi di loro posseggono i requisiti per la concessione dello status di rifugiati – sottolinea Alessandro Albani – come mi ha confermato Mario Giordano, vari elementi dimostrano che il flusso dei migranti è il frutto di un’invasione pianificata, a partire dal fatto che l’unica frontiera “aperta” è quella italiana. C’è un evidente interesse dietro a questo scandalo: da un lato nel destabilizzare il nostro Paese, dall’altro nel portare qui manodopera a bassissimo costo, che innesca un meccanismo pericoloso di sostituzione o di ricatto nei confronti dei lavoratori italiani». In ogni caso, sottolinea l’esponente leghista, occorre «battersi per fermare questo processo di progressiva distruzione dei nostri valori fondanti». Anche a partire da via dei Mille.