Gianmarco Pozzecco entra in sala stampa con un bicchiere in mano, e qualche capello in meno: «Come giocatori sono bravi, come parrucchieri fanno un po’ schifo».
Poi le parole tornano sulla partita, e il Poz è ancora in trance agonistica: «Dire che sentivo la partita mi riesce facile perché l’avevo già detto prima. Non mento se vi confesso che è una delle giornate più belle della mia vita. Quando me ne sono andato, 12 anni fa, sapevo che sarei tornato: non da giocatore, perché non volevo che questo pubblico vedesse un giocatore diverso da quello del’99. Ringrazio Cecco, Coppa e Giofrè che mi hanno scelto. Dedico questa vittoria al Cavalier Cimberio che è in ospedale. Si sarebbe meritato questa vittoria, e sono contento di aver contribuito ad un suo sollievo».
Ed inizia come un fiume a ringraziare: «Ringrazio Toto Bulgheroni, sempre al mio fianco nei momenti più difficili. Ringrazio tutti quelli che oggi mi hanno accolto in questo modo, mi hanno regalato uno dei momenti più belli della mia vita. Ringrazio i giocatori, perché hanno percepito quanto tenessi a questa partita, hanno affrontato la gara come fosse una battaglia, e l’hanno vinta. Ringrazio lo staff, i ragazzi dell’ufficio, tutti quanti collaborano in questa società. Ringrazio lo sponsor, che ci ha permesso di svoltare durante la campagna acquisti. Abbiamo preso Kangur e Diawara grazie a loro. Qualcuno fuori da Varese forse penserà che tutto ciò è un po’ esagerato. Lasciateli stare, non capiscono niente».
Si addolcisce ancora di più parlando dei suoi giocatori: «Penso sia stato bello perché si è visto uno spirito incredibile, i ragazzi hanno giocato come un allenatore vorrebbe. I tifosi non hanno avuto nemmeno per un secondo un pensiero negativo per quanto succedeva in campo. Tutti si lanciavano a recuperare i palloni, anche sui cartelloni pubblicitari. Balanzoni ha vinto questa partita: quando è entrato lui, Cantù ha pensato di giocare su Williams, sbagliando. Mi è sembrato di essere tornato nel ’99, le stesse facce al palazzetto. Starei qua a parlare delle ore».
E fa accomodare accanto a sé il vice Ugo Ducarello, con cui parla di difesa: «Sul piano difensivo, siamo stati una squadra. C’è stato spirito di sacrificio, soprattutto lontano dalla palla. Ho capito allenando quanto fosse importante costruire una rete difensiva efficace. Nei ruoli di 3 e 4, Kuba e Kangur sono simili, facciamo molto affidamento su di loro. Spirito encomiabile, e nel tempo troveranno spazio anche Casella ed Okoye».
E ancora: «Pensavo che la benzina fosse finita, sono stati bravi Dawan e Willie a caricarsi la squadra sulle spalle. Non abbiamo corso tanto, ma abbiamo corso bene, nel momento giusto, rischiando poco. Se riusciremo a correre un po’ di più per mettere in ritmo Andy Rautins in transizione, sarà un’ottima cosa. Andy sta bene, Craig mi preoccupa un po’ di più».
La chiusura è dedicata a Chicco Ravaglia, dopo l’abbraccio iniziale con i genitori: «Parto dal presupposto che Chicco deve continuare a vivere con noi. L’avevo detto che ce la faceva vincere, e l’ha fatto».
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