Un occhio alla realtà contingente e uno a quella di più ampio respiro. Il sindaco di Gorla Minore , in ambedue i casi, conferma di non essere tipo che ami girare intorno ai concetti e viene dritto al punto. Primo, l’area ex Agricola presenta evidenti segni di degrado e pericolosità e deve essere demolita. Secondo, i comuni della Valle Olona, in tempi non semplici come questi, devono prendere il bell’andazzo di fare squadra di più.
La prima questione è in ballo ormai da tempo e ha creato una difformità di vedute tra sindaco e opposizione; se il primo, infatti, sostiene che la ex Agricola, così come è, è più di danno che di utilità e che rimetterla a posto comporterebbe costi insostenibili, la seconda è invece propensa a conservarla. «Se però poi succede qualcosa e in quella struttura ci sono dei crolli – dice Landoni – chi ne deve rispondere sono io e certo non intendo accollarmi tale rischio, quella struttura è in degrado e pericolosa e quindi sono per demolirla». Fin qui la disamina “intraGorla”.
Cambio di scenario, stacco, riflettori spostati sulla dimensione sovracomunale. Che, per Landoni, significa prendere atto di una realtà in continuo mutamento e portare i comuni a stringersi di più la mano nel nome dell’utilità per i cittadini. «Dobbiamo prima di tutto prendere atto della realtà delle cose – dice – i comuni in molti casi devono fare i conti con mancanza di personale, assumerne di nuovo non si può, se poi pensi al discorso della mobilità inerenti prima che si riesca a giungere a un risultato bisogna aspettare almeno sei mesi, quindi il problema si può risolvere soltanto attivando una più incisiva collaborazione tra comuni».
Un discorso che, Landoni non ne fa mistero, in qualche caso, incontra ben più di un masso di ostacolo sulla strada della sua realizzazione. «Lotti e combatti per questo – spiega – parli con tante persone ma a volte non pare esserci la sensibilità necessaria su questo punto». Ma dell’inevitabilità di questo fare rete tra comuni Landoni è profondamente convinto.
Così come non ha una virgola di dubbio sui punti da cui si potrebbe utilmente prendere le mosse: «Ci sono almeno due ambiti su cui si potrebbe cominciare a potenziare la collaborazione e sono la polizia locale e l’ufficio tecnico; poi è anche un modo per condividere diverse professionalità, aspetto tutt’altro che trascurabile». Senza contare che, poi, il discorso porterebbe dritto anche a un abbattimento dei costi.
Perché avere un linguaggio comune, al di là del beneficio funzionale, ne porta con sé uno di carattere economico. E dunque Landoni ancora una volta lancia il sasso nello stagno. Consapevole del fatto che, per le necessità imposte dai tempi in cui si vive, qualche cerchio si formerà.