C’è chi è ancora spasso e chi invece è in rampa di lancio. C’è chi non entrava in campo a Varese e continua a non farlo altrove e chi invece – lontano dal Sacro Monte – ha trovato una solida dimensione produttiva. C’è chi domina in Eurolega e chi lo fa nella serie B italiana.
Ex biancorossi in giro per il mondo: ce n’è per tutti i gusti. Dove sono ora? Come stanno giocando?
Iniziamo da quelli più recenti. E da quelli più vicini. , una delle chiavi di volta della scorsa stagione, si sta confermando giocatore di livello assoluto e non solo per il contesto italiano. Nella Reyer Venezia campione d’Italia e attuale capolista sta segnando 16,6 punti in 28 minuti di media con il 52,4% da 2, il 53,1% da 3 e il 90% ai liberi: cifre di assoluto rilievo, che testimoniano come DJ sia diventato leader anche in una compagine ben più attrezzata della Varese dello scorso anno. In Champions League i numeri calano, ma rimangono degni di nota: 13 punti in 30 minuti con il 45,5% da due e 42,9% da 3.
Non ha brutti riscontri individuali nemmeno , a lungo senza contratto la scorsa estate e poi accasatosi al Betis Siviglia: 10,5 punti di media in 26 minuti con il 60% da 2 (ma anche il 58% ai liberi…) e 5.3 rimbalzi (decisamente meno rispetto agli 11,1 totalizzati di media in Italia nel 2016/2017). La differenza maggiore rispetto a Johnson, però, è che OD e i suoi compagni sono ultimi nella Liga, avendo perso sei partite su sei. In Spagna si è accasato anche , al Fuenlabrada: “Air Congo” segna un po’ meno rispetto ai tempi di Varese (11,7 contro 12,6), ma per il momento tira decisamente meglio da 3 (38% contro 31,8%) e prende più rimbalzi (4,8 contro 3,5). E soprattutto la sua squadra è seconda in classifica dietro il Real Madrid, con un ruolino di marcia di 5 vittorie e una sola sconfitta.
Andiamo avanti. Prima di Dominique fu ): quest’ultimo sembra aver scovato il suo habitat naturale nel secondo campionato italiano. In A2, dopo Forlì ora è a Tortona, sta segnando 19,4 punti con il 34% da 2 e il 48% da 3 e 2,6 assist. È rimasto in Serie A, ma – come a Varese – non vede il parquet, , che è riuscito a “fare la squadra” a Brindisi ma non ha totalizzato finora nemmeno un minuto di gioco in campionato. ? Domina a casa sua: l’estone dagli occhi di ghiaccio ha trovato posto in uno dei club più titolati della nazione baltica, il BC Kalev, e in 21 minuti di media segna 10,5 punti aggiungendoci 3,5 rimbalzi (per onestà va fatto notare che ha giocato solo due partite finora nella lega estone).
Salto indietro di una stagione. Tra gli ex, tutti gli ex delle ultime tre stagioni, chi gioca a livello più alto, cioè in Eurolega, è , che ha strappato un ricco contratto con lo Zalgiris Kaunas dopo la parantesi al Monaco: il centro è a 8,7 punti in 16 minuti di media con il 54,7% da 2 e 5,6 rimbalzi nel campionato lituano e a 8 punti in 14,2 minuti con il 57% da 2 e 2,3 rimbalzi nella massima competizione continentale.
Nell’asse originaria pensata dal trio Moretti-Arrigoni-Coppa, Davies avrebbe dovuto fare coppia con , il quale ora è a Badalona (una sola partita disputata: 4 punti in 10 minuti) dopo essersi giocato la carta NBA con i Dallas Mavericks (tagliato a inizio ottobre). Chi quell’anno lo sostituì in regia (lui si spostò in guardia dopo essere rientrato dall’infortunio) fu , oggi arruolato nel Cedevita Zagabria. Tre le competizioni che vedono protagonista il regista: campionato croato (4,5 punti e 3,5 assist in 17 minuti), ABA League (4 punti e 3,3 assist in 18 minuti) ed Eurocup (8 punti e 2,7 assist in 19,5 minuti).
Un altro elemento fondamentale della (breve) risalita che portò la squadra di Moretti fino alla finale di Chalon fu . Il lettone ora gioca in Lituania nel K.K. Nevėžis Kėdainiai, sta facendo bene (18,4 minuti in campo di media, 60% da 2, 60% da 3, 6,5 rimbalzi e 12 punti in 6 partite: la sua squadra è a metà classifica), ma pare non abbia abbandonato l’idea di tornare in Italia: sarebbe infatti non così lontano da un accordo con la Vuelle Pesaro, come riportato due giorni fa dai media marchigiani.
Chi ha avuto un po’ di sfortuna ma ora si sta riprendendo è : l’ex capitano di Varese ha saltato per infortunio l’inizio della corrente Serie A2 con la maglia di Trieste ed è rientrato sul parquet solo domenica scorsa, in tempo per affossare la Fortitudo Bologna con 7 punti segnati. Una delle sorprese più belle, invece, prende il nome di , attualmente autentico leader al Rouen (seconda serie francese), dove – prima di occorrere in un infortunio che lo terrà purtroppo fuori per un paio di settimane ancora – è diventato l’idolo della tifoseria locale e ha numeri significativi (10,5 punti di media in 18 minuti con il 54% da due, il 66% da 3 e 3 assist).
Un passo ancora, l’ultimo, in un passato leggermente più remoto. ha recentemente chiuso il suo sogno estivo targato NBA (rilasciato dai Toronto Raptors all’inizio della preparazione) e ha trovato posto al Banvit, il che significa campionato turco e Champions League (stesso girone di Venezia). Della sua stessa Varese va rammentata anche la sorte di due italiani: , che è in A2 nella Siena che ha appena esonerato coach Griccioli (6,6 in 22,6 minuti con il 33% da 2 e il 33% da 3 le sue cifre), e di , in Serie B e in una Lecco della quale è diventato trave portante (17,8 punti in 31 minuti di gioco con il 61% da 2 e il 38% da 3).
Lontano, lontanissimo dall’Italia, è invece finito il pivot della Openjobmetis che Caja ereditò da Pozzecco: si tratta di , oggi di stanza al Champville nella lega libanese.
Il capitolo degli ex ancora senza agonistica dimora non è brevissimo e nemmeno scevro di nomi illustri. È momentaneamente sparito dai radar , croce e (tanta, una volta entrato in forma e una volta arrivato l’Artiglio…) delizia della scorsa stagione. Radio mercato quest’estate lo ha accostato alla Virtus Bologna e più tardi a Reggio Emilia: niente di fatto, così come altrove in Europa. L’idea del suo entourage ora è quella di attendere la fine dell’anno (solare) e le (possibili) offerte per la seconda parte di stagione. Stessa situazione per , dopo essere uscito da Torino, e per , l’anno scorso a Cantù.
Ultimo, ma non per quell’affetto che non si può non provare nei suoi confronti, . Il lungo di Montecchio è ormai fermo da un anno, è ancora in fase di recupero dall’ultima operazione al ginocchio ma pare stia vedendo finalmente la luce in fondo al tunnel, cosa che per lui significa semplicemente ricominciare a fare ciò che la sorte gli ha negato: calpestare senza patemi un rettangolo 28×15 metri, fosse solo per allenarsi.